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A Reggio Emilia un centro per la fotografia, la cultura, l’incontro

Un centro per la fotografia, la cultura, l’incontro. E una straordinaria opportunità per riconnettere spazi urbani fra loro diversi, nel cuore storico di Reggio. Un duplice obiettivo e un doppio risultato raggiunto, con la creazione dello Spazio Gerra per la fotografia e l’immagine contemporanee, che si inaugura oggi nell’ambito di Fotografia Europea.

“E’ uno dei progetti culturali più ambizioni, perseguiti e realizzati dal Comune di Reggio negli ultimi anni – spiega l’assessore alla Città storica, Mimmo Spadoni – Estendere l’effetto città e riconnetterne gli spazi, riqualificando un vecchio immobile e offrendo, nello stesso tempo, l’opportunità di fruire di un nuovo spazio, quasi una nuova dimensione per la cultura e le relazioni, sono i risultati ottenuti con questo intervento. L’edificio stesso si configura come percorso, che crea connessione urbana, ma anche come spazio pubblico pensato come il salotto di casa. Realizzato grazie alla donazione di Annamaria Tornelli Gerra, vedova del pittore nostro concittadino Marco Gerra, il Centro è dovuto alla progettazione dell’architetto Christian Gasparini che, in collaborazione con gli architetti Alessandro Ardenti e Cristiana Campani, lo ha pensato come snodo fisico e relazionale fra la piazza XXV Aprile e il teatro Ariosto, e l’area retrostante che introduce al teatro dell’ex Cavallerizza”.
“La realizzazione dello Spazio Gerra – prosegue Spadoni – si inserisce a pieno titolo fra gli interventi di ristrutturazione urbanistica della zona nord della città storica, grazie ai quali assumono un nuovo volto e divengono rinnovati luoghi di incontro e di vita le piazze, il viale Allegri e la sede universitaria dell’antico foro Boario. E’ un percorso architettonico come pochi in Italia, un ‘corto circuito’ nel tessuto culturale e storico-artistico più radicato e profondo della città, fra i teatri, i musei, la galleria Parmeggiani e l’Archivio di Stato”.

L’edificio, intitolato a Marco Gerra, un tempo adibito ad albergo ed elemento di separazione fra contesti urbani, si presenta ora come un diaframma trasparente, che si lascia attraversare dallo sguardo, grazie a un sistema di vetrate in grado di creare connessioni visive fra spazi interni ed esterni.
– La veranda, area aperta del ristorante a piano terra, diventa elemento di mediazione fra piazza ed edificio e la sua copertura trasparente l’ingresso coperto.
– All’interno, a piano terra, l’atrio caratterizzato da un grande videowall (in collaborazione con il progetto sperimentale BluTu) con possibilità di interazione da parte degli utenti. Vi è una sala di incontro e informazione affidata a display multimediali.
– Al primo piano una sala polivalente per conferenze, proiezioni, esposizioni e terrazza trasformabile in caffetteria all’aperto. È previsto inoltre al primo piano uno spazio per ospitare giovani artisti che lavoreranno in città e che creeranno così occasioni di scambio e confronto con la città.
– Al secondo piano spazi espositivi temporanei con laboratorio multimediale. Qui trova spazio anche la sala di documentazione sul progetto Fotografia Europea, con possibilità di consultazione degli archivi delle edizioni passate e messa a disposizione del patrimonio artistico che negli anni è entrato a far parte delle collezioni comunali.
– Al terzo piano ulteriori aree espositive temporanee e uffici.
Lo Spazio Gerra si estende su una superficie di 500 metri quadrati. Il costo dei lavori è stato di un milione e 650 mila euro.

Un nuovo luogo per la cultura
Così come l’innovativa forma architettonica dell’edificio ridefinisce l’identità del luogo, creando nuovi percorsi di attraversamento della città storica, così il progetto culturale, che ne ha accompagnato la definizione, intende farne un luogo della cultura cittadina aperto al confronto tra le arti e la vita, spazio per incontri e consuetudini, ma anche laboratorio di idee e progettualità. Fondamentale la dimensione internazionale, che lo rende luogo vocato ad accogliere esperienze e progetti di altri Paesi, attraverso rapporti diretti con artisti e operatori di cultura.
Lo Spazio Gerra – che in occasione di Fotografia Europea ospita da oggi all’8 giugno la mostra di Ann-Sofi Sidén intitolata “Same Unknown”, frutto del progetto di arte pubblica condotta dall’artista nei mesi scorsi a Reggio Emilia – diventa per la città icona privilegiata dei suoi progetti legati alla cultura della contemporaneità come Fotografia Europea, ma anche Invito a… e più in generale della linea progettuale che sostiene gli interventi di riqualificazione della città storica e del territorio circostante. Inserito nel sistema museale cittadino, Spazio Gerra accompagnerà i dibattiti e i confronti intorno al progetto di restauro e nuovo allestimento di palazzo San Francesco e opererà in stretta connessione con Officina delle arti, luogo di produzione delle arti del Comune di Reggio Emilia affidato a un gruppo di artisti e creativi.
La collocazione strategica – accanto al principale insediamento universitario cittadino e al centro della rete di luoghi della cultura, oltre alla particolarità dell’offerta di attività legate alla contemporaneità – rende naturale individuare nel pubblico giovanile un riferimento importante della struttura.
Con i suoi ampi orari di apertura (tutti i giorni dalle 12 alle 23) Spazio Gerra si porrà quindi anche come luogo di incontro per i giovani. Saranno individuate, inoltre, proposte di coinvolgimento e partecipazione con il mondo della scuola. La possibilità di utilizzo del wireless e l’interazione con le strutture tecnologiche presenti all’interno della struttura, potranno creare occasioni di incontro. Il target è quello di un pubblico giovane e giovanissimo, per cui saranno individuate proposte di coinvolgimento e partecipazione anche, ma non solo, attraverso progetti concordati con il mondo della scuola.

















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