Lo scorso 16 maggio 2008, a l’età di sessantotto anni, è venuto a mancare Dino Paoli, ricordato da tutti come il fondatore della nota azienda emiliana Dino Paoli Srl, produttrice delle “pistole” che servono per montare e smontare gli pneumatici nelle gare di Formula Uno.
Imprenditore di successo, uomo sportivo e appassionato di auto, marito e padre sempre molto vicino alla sua famiglia. Ha lasciato sgomenti non solo i familiari – lascia infatti la moglie Maria Laura e tre figli Giorgio, Patrizia e Francesca – ma i tanti amici ed estimatori che aveva in città.
Era nato il 21 agosto 1939 a Reggio Emilia e ha sempre vissuto nel capoluogo emiliano, città che adorava e amava molto. Ha esordito lavorando per qualche anno come agente di commercio per altre aziende del settore, prima di fondare nel 1968, assieme ad altri soci, la Dino Paoli srl. Si dedica completamente al lavoro e, grazie al suo impegno costante, l’azienda è cresciuta sino a diventare una delle prime al mondo nel settore della produzione di avvitatori pneumatici ad impulso ed accessori.
Dino Paoli è sempre stato uno sportivo. Nel 1975, il grande passo: dopo aver visto una gara di F1, si convince che le “rosse” di Maranello potrebbero guadagnare secondi preziosi se nel cambio delle gomme venissero usate le sue tecnologie. La settimana dopo telefona a Enzo Ferrari per un incontro e propone i suoi prodotti. Viene prescelto, vincendo la concorrenza di una ditta americana e inizia una lunga collaborazione con la Ferrari che dura fino ad oggi. Negli anni, anche gli altri team ”reclamano” gli avvitatori Paoli e l’azienda diventa presto fornitrice di questi apparecchi a tutti i team: non solo la Ferrari, ma anche la McLaren, Williams, Toyota, Renault e molti altri. Circa dieci anni fa le due figlie, Francesa e Patrizia entrano nell’azienda di famiglia, collaborando fin da subito in diversi aspetti della gestione aziendale ed entrando a fare parte del suo management.
Negli ultimi anni, le condizioni di salute di Dino Paoli – purtroppo non più buone – lo hanno costretto a trascorrere molto meno tempo in azienda. Amato e stimato da tutti i suoi dipendenti, che considerava una parte della sua famiglia, aveva sempre cercato di creare e mantenere un clima di cordiale familiarità in azienda. Grazie a questa sua cura e dedizione, oggi l’azienda è diventato un punto di riferimento e un marchio riconosciuto non solo nel territorio emiliano ma anche in tutto il resto del mondo producendo avvitatori che vengono utilizzati in vari settori – e non solo in F1 – quali quello delle autoriparazioni, nelle gare auto e moto e in vari campi dell’industria italiana.
L’azienda, che proprio quest’anno commemora 40 anni dalla sua fondazione e ha in programma anche l’organizzazione di un evento, dovrà, purtroppo, celebrarlo senza il suo amato fondatore.