La Costituzione della Repubblica ai ragazzi di terza delle scuole Medie reggiane, per sottolineare l’attualità del testo costituzionale nel sessantesimo anniversario della promulgazione e festeggiare i 62 anni della Repubblica. La Carta costituzionale, stampata in varie migliaia di copie dal Comune di Reggio, è stata donata oggi dal sindaco Graziano Delrio agli studenti in Sala del Tricolore.
Alla consegna del volume – analoga cerimonia si era tenuta il 7 gennaio scorso per la Festa del Primo Tricolore quando la Costituzione era stata donata ai neomaggiorenni – oggi hanno preso parte il prefetto Bruno Pezzuto; l’assessore a Scuola, Università e Giovani, Iuna Sassi; il presidente del Consiglio provinciale Lanfranco Fradici e l’onorevole Otello Montanari. La Carta è stata donata anche a un gruppo di studenti di Berna (Svizzera), in visita a Reggio.
L’assessore Sassi, che ha introdotto alla cerimonia, ha ricordato fra l’altro il valore simbolico della Sala del Tricolore e il suo rilievo nella storia del Paese: qui nacque la Bandiera nel 1797 e furono proclamati gli ideali di libertà uguaglianza e fratellanza a fondamento della Repubblica Cispadana, prima espressione repubblicana in Italia. “Reggio è onorata e orgogliosa di questo – ha detto l’assessore Sassi – come della Medaglia d’oro al Valor militare che la nostra città ha ricevuto per il sacrificio e il valore di tanti nella lotta per la Liberazione”. L’impegno politico e civile di Reggio si è protratto con il contributo di tre statisti all’Assemblea costituente: Giuseppe Dossetti, Nilde Iotti e Meuccio Ruini, che dell’Assemblea fu presidente. Tre loro scritti introducono ora il testo della Costituzione pubblicato dal Comune di Reggio.
Il sindaco Delrio ha svolto una riflessione sul significato dell’uguaglianza e della pace nella Costituzione. “Quella che celebriamo – ha detto il sindaco – non è festa dello Stato italiano, che esiste dal 1860, ma della Repubblica, che è espressione, dal 1946, dell’insieme dei cittadini, di tutte le realtà sociali e che nel 1948 ha trovato principi fondanti, forma e ordinamento nella Costituzione repubblicana”.
“La Costituzione – ha proseguito Delrio – non è comprensibile senza il ricordo della guerra, senza la memoria dei tanti figli e genitori perduti, delle città distrutte. Dobbiamo ricordarlo sempre, noi che non abbiamo vissuto quella immane tragedia e che abbiano percezione della guerra soltanto attraverso il filtro dei media. La Costituzione è uno strumento con cui la società si difende dall’arroganza del potere e per evitare la guerra, che la Costituzione condanna esplicitamente. Non è necessario cambiare spesso la Costituzione, perché i diritti individuali e collettivi che essa garantisce sono sempre validi, sono gli stessi per tutti gli uomini. I principi che enuncia possono essere scomodi a volte, difficili da attuare, ma non per questo sono meno validi o vanno accantonati. La Costituzione, come diceva Dossetti, è un faro a cui guardare per tenere la rotta nei momenti più difficili: un faro non si cambia, non si spegne”.
“La nostra Carta costituzionale è quindi uno strumento di tutela, di difesa, ma anche di azione, di costruzione di cose positive, che devono essere opportunità per tutti. E’ il principio di uguaglianza, vale per tutti gli uomini. Se leggiamo l’articolo 3 troviamo che la Repubblica si impegna a rimuovere gli ostacoli a questa uguaglianza, cioè rimuove le disuguaglianze. Pensiamo al diritto alla Salute, all’assistenza sanitaria. La Costituzione lo prevede: devono essere rimossi per tutti gli ostacoli fra la persona e il benessere. Perché dobbiamo curare un ragazzo immigrato, magari clandestino, ammalato di tubercolosi? Perché è uguale a noi, perché è come noi, ha diritto alle cure. Una vera comunità è tale quando in partenza, nel principio, tutti sono uguali. Ecco quindi una comunità che si prende cura di ogni sua parte. E’ così nei rapporti fra le persone, e così è nei rapporti fra i popoli: non vi sono popoli che comandano, che prevalgono e opprimono altri, ma popoli che collaborano, che vivono insieme”.
Gli studenti hanno letto alcuni loro commenti alla Costituzione, conclusi con la massima: “Tutti gli uomini sono uguali nella loro diversità”.
Quindi la consegna della Costituzione alle delegazioni delle scuole (nei prossimi giorni il volume verrà recapitato a tutti gli studenti.
Le scuole e le delegazioni, che hanno ricevuto la Costituzione in una Sala del Tricolore gremita di studenti, sono:
Scuola media Manzoni: Laura Bertocchi (studente), Ludovica Manghi (insegnante)
Scuola media Fermi: Nicola Gianferrari e Martina Sforacchi (studenti), Manuela Bertani (insegnate)
Istituti comprensivo Ligabue-Dalla Chiesa: Giacomo Binini e Maddalena Ghidono (studenti), Maria Concetta Tedesco (insegnante)
Istituto comprensivo Da Vinci-Einstein: Francesca Bucci e Ilenia Perillo (studenti), Milena Spaggiari (insegnante)
Scuola di lingua e cultura italiana di Berna (Svizzera): India Ambrosio e Lucas Meyer (studenti), Giuseppina Rinaldi (insegnante)
Scuola media Aosta: Raffaella Vitale e Riccardo Tavazzani (studenti), Paola Manicardi (insegnante)
Istituto comprensivo Galilei: Giulia Dervishaj e Daniele Ronzoni (studenti), Teresa Mastroccola (insegnante)
Scuola media Pertini: Silvia Lombardini, Stefano Collarini e Silvia Ficarelli (studenti), Daniela Parisi (insegnante)
Istituto comprensivo Kennedy – Scuola media Fontanesi: Adriana Rivi e Giada Fantini (studentesse), Gloria Caroni (insegnante)
Istituto comprensivo Lepido: Daniele Olivieri e Licia Iori (studenti), Mara Burani (insegnante)
Scuola media San Vincenzo: Beatrice Stefanini e Armando Ganapini (studenti), Maria Cristina Zanon (insegnate).