La storia di Reggio Emilia, i suoi cambiamenti economici, sociali e di costume attraverso lo sguardo, che dagli anni ‘30 agli anni ’80, i suoi cittadini hanno impresso su pellicola in riprese private di festeggiamenti, nascite, matrimoni, cerimonie e scampagnate, rappresentando se stessi e le proprie abitudini, ma anche i luoghi della città e del territorio.
E’ questa l’idea alla base di un innovativo progetto denominato “Osservatorio Reggio Emilia- I cambiamenti della città attraverso gli audiovisivi” ideato da docenti del Dipartimento di Scienze sociali, cognitive e quantitative dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – con il sostegno dalla Mediateca della Biblioteca Universitaria di Reggio Emilia e di Home Movies, Archivio Nazionale del Film di Famiglia- che hanno pensato di documentare le trasformazioni della città attraverso le riprese amatoriali dei suoi abitanti, raccogliendo queste preziose testimonianze in un archivio,che verrà conservato presso la Mediateca della Biblioteca universitaria interdipartimentale di Reggio Emilia.
Il progetto, incoraggiato e sostenuto dal Comune di Reggio Emilia e finanziato dalla Fondazione Pietro Manodori, con il sostegno di CCPL Gruppo Industriale Cooperativo, prevede la raccolta di pellicole amatoriali, nei formati 8mm, Super8, 16mm, 9,5mm-Pathé Baby, realizzate tra gli anni Trenta e gli anni Ottanta e che, riversate in digitale, diventeranno patrimonio della collettività come registrazione visiva inedita della vita quotidiana e familiare, ma anche di attività sociali, politiche, ludiche e lavorative rappresentative di Reggio e dei reggiani.
La raccolta del materiale avrà il via ufficiale a partire da venerdì 6 giugno, con l’iniziativa “Cinema di Famiglia”- Bando di raccolta del materiale audiovisivo. Il progetto e il bando verranno presentati alla città a partire dalle ore 18.00 negli spazi della Mediateca dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (viale Allegri, 9), a Reggio Emilia.
Il bando, che sarà aperto per circa un mese, dal 6 giugno al 11 luglio 2008, si rivolge a tutti i cittadini possessori di pellicole e filmati girati nel territorio reggiano che vogliano condividere e mettere a disposizione della collettività questo prezioso materiale documentario, consegnandolo alla Mediateca dell’Ateneo di Modena e Reggio dove verrà digitalizzato sotto la sapiente direzione del Laboratorio universitario di produzione audiovisiva ReLabTV. Il Laboratorio fornirà tutte le competenze e le strumentazioni necessarie a realizzare il progetto e a predisporre l’archiviazione di materiale audiovisivo rappresentativo della storia del Novecento reggiano.
“Reggio ha molto a cuore la memoria della propria storia – dice il sindaco Graziano Delrio – Basti pensare, per quanto riguarda il solo Comune, all’Archivio storico ai Chiostri di San Domenico, ai fondi e alla Fototeca della Biblioteca Panizzi, ai fondi di Istoreco, di cui lo stesso Comune è socio. Ci riconosciamo, dunque, in questo progetto dell’Università di Modena e Reggio. Un progetto che guarda soprattutto alle memorie di famiglia ed è un’operazione di microstoria, da qui parte la storia di una comunità. Queste immagini ci parleranno non solo di costume o di moda, ma di una comunità e del suo mutamento. Auspico una collaborazione e una messa in rete delle varie energie che lavorano a questo tema in città, dal Rosebud a Reggio Film Festival, alla stessa fototeca comunale”.
Ma quali sono le finalità di un progetto così originale che ha il pregio, tra gli altri, di coinvolgere la cittadinanza in un’opera di attenta conservazione delle memorie del passato della provincia emiliana?
“L’iniziativa – ha precisato il prof. Andrea Ginzburg, direttore del progetto – ha finalità scientifiche e culturali con l’obiettivo di far emergere, recuperare e archiviare questi documenti filmici nella convinzione che siano materiali preziosi per la salvaguardia della memoria di un territorio e dei suoi abitanti, nonché fonti inedite per la ricerca storica, sociale e antropologica. Lo stesso Laboratorio universitario ReLabTV si farà promotore di rielaborazioni audiovisive e di ricerche storiche a partire dal materiale raccolto”.
Per la maggior parte dei proprietari di questi filmati, il progetto si pone anche come un servizio che renderà possibile guardare, spesso per la prima volta, o dopo decenni, immagini in movimento del passato famigliare e personale, anche come occasione per attivare un confronto tra le diverse generazioni.
Il patrimonio sarà aperto a tutti gli interessati che ne facciano richiesta e in particolare a quegli studiosi interessati alle trasformazioni sociali ed economiche degli ultimi decenni, ai cambiamenti delle abitudini e dei comportamenti, dell’ambiente urbano e del territorio.
Entro la fine del 2008, saranno presentati al pubblico i risultati della raccolta in un convegno e in una serie di proiezioni. Nel corso di queste iniziative saranno premiati tre film per le loro qualità storico- documentarie.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare Osservatorio Reggio Emilia.