Per i musulmani di tutto il mondo comincerà tra domani e dopodomani, quando sarà avvistata la luna nuova, il mese di Ramadan, il nono del calendario islamico, quello che ricorda la rivelazione del Corano al profeta Maometto, consacrato al digiuno e alla preghiera.
In Italia è tutto pronto per la festa religiosa, che ogni comunità osserverà con una serie di iniziative organizzate localmente – come spiega Roberto Hamza Picardo, direttore del sito Islam-on line.it ed ex segretario dell’Ucoii, l’Unione delle Comunità Islamiche in Italia – .
Dall’alba al tramonto non solo è vietato mangiare, ma anche bere, usare il profumo e avere rapporti sessuali. Divieti ai quali in questi giorni se n’è aggiunto un altro: fumare. Una prescrizione arrivata dagli ulema egiziani, che hanno incluso il vizio delle sigarette tra le ‘muftirat’, i beni voluttuari il cui consumo interrompe il Ramadan.
L’obbligo dell’astinenza va osservato da tutti gli islamici a partire dai 14 anni in su, uomini e donne. Sono esonerati, invece, i malati, se il digiuno può danneggiare la salute, i viaggiatori, se il percorso superi 81 km tra andata e ritorno, le donne mestruate e in gravidanza.
L’interruzione involontaria del digiuno non comporta nessuna sanzione, purché poi questo venga ripreso. Nel caso in cui invece l’interruzione sia consapevole, il ‘trasgressore’ deve rimediare offrendo un pasto a sessanta musulmani bisognosi, o dando allo stesso numero di musulmani l’equivalente in denaro di un pasto per tutti i giorni del Ramadan.
Il digiuno comincia circa un quarto d’ora prima dell’alba, preceduto da una colazione leggera. Solo al calar del sole è possibile rompere finalmente il digiuno e riprendere anche le altre attività.
L’astinenza viene rotta mangiando tre o cinque datteri e bevendo un bicchiere di latte, poco prima di iniziare la preghiera del tramonto. Il Ramadan si conclude allo spuntare della luna nuova del decimo mese dell’anno lunare, con una grande e solenne festa di tre giorni a cui partecipa l’intera comunità.
La durata e la lunghezza dei giorni di digiuno è variabile, perché il calendario islamico è basato sulle fasi della luna e per questo cade in stagioni diverse dal calendario solare. Agli occhi di Allah, le azioni compiute in tutto il mese del Ramadan hanno un valore superiore rispetto a quelle compiute negli altri mesi, tanto che chi rispetta il digiuno e la preghiera ottiene per tutto l’anno l’indulgenza plenaria.
Fonte: Adnkronos