Museo della Shoah di Roma, in polemica con le recenti affermazioni del sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha definito “male assoluto” non il fascismo ma le leggi razziali. Il leader del Pd formalizzerà la sua decisione con una lettera inviata allo stesso comitato del museo. “Mi auguro che Veltroni ci ripensi”, è stata la reazione di Alemanno.
Il sindaco è tornato questa mattina a parlare del fascismo in occasione delle celebrazioni per il 65� anniversario della difesa di Roma contro le truppe di occupazione naziste. “Per il sottoscritto comprendere la complessità storica del fenomeno totalitario in Italia e rendere omaggio a quanti si batterono e morirono su quel fronte in buona fede, non significa non condannare senza esitazione l’esito liberticida e antidemocratico di quel regime”, ha spiegato Alemanno durante la cerimonia a Porta San Paolo.
“La Repubblica italiana si fonda su una volontà di pacificazione fra tutti gli italiani – ha proseguito – proprio per questo si àncora ai principi irrinunciabili di libertà, di democrazia, di giustizia e di rifiuto di ogni forma di totalitarismo. Questi principi furono costruiti proprio sul sacrificio di chi, in quei giorni, volle combattere per la liberazione dell’Italia”.Le parole del primo cittadino non convincono Paolo Gentiloni, responsabile dell’area Comunicazione del Pd.
“Nella consueta correzione di tiro del giorno dopo, il sindaco di Roma commette oggi un errore persino peggiore. Condannare l”esito liberticida e antidemocratico’ del fascismo senza criticarne alla radice la genesi significa di fatto avallarne la natura”, ha osservato Gentiloni.
Commentando la decisione di Veltroni, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha spiegato che “se si sente a disagio nel condividere un percorso come quello del Museo, penso lo faccia con grande dolore, ma penso sia anche legato al fatto che su questi valori non si può giocare”.
I
l presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici si impegna a parlare con Walter Veltroni, che ”ha avuto il grande merito di aver iniziato questo lavoro”, perché ”sarebbe anacronistico, quasi un’ironia della sorte, concludere questo progetto senza la sua presenza”.
Pacifici ha inoltre evidenziato che “non esiste un fascismo buono e uno cattivo, perché l’ideologia fascista ha provocato le leggi razziali. Oggi il museo della Shoah serve più che mai”.
“Nel suo discorso odierno Alemanno ha detto in maniera chiara che i valori di libertà vanno onorati – ha aggiunto Pacifici – chi ha militato nella Repubblica sociale italiana pensava di combattere per l’Italia ma l’ha fatto dalla parte sbagliata e ha collaborato con i nazisti alla deportazione degli ebrei”. E ora Amato che cosa intende fare?”, ha dichiarato Mussi.
Fonte: Adnkronos