“La destra sta rovinando economicamente, politicamente e moralmente l’Italia”. Walter Veltroni non risparmia critiche al governo e alla maggioranza nel suo discorso conclusivo alla Summer School del Pd.
“L’Italia – ha proseguiti Veltroni – si renderà conto a breve che gli anni di governo della destra l’hanno ridotta nella condizione drammatica in cui si trova oggi. Solo noi possiamo essere l’alternativa nuova di cui il Paese ha bisogno”.Il leader del Pd ha rilanciato l’allarme per un Paese che oggi viene descritto “smarrito, inquieto, pieno al tempo stesso di energie e di incertezze”, ed ha tratteggiato uno scenario dominato da “un deserto di valori che conduce all’indifferenza verso ogni regola morale, che fa della vita e dei sentimenti degli altri una variabile che non conta, perché l’unica cosa importante è procedere a tutta velocità e nel modo più facile possibile nella ricerca del proprio ed esclusivo benessere”.
Veltroni non ha dubbi: “La destra è responsabile di questo clima di una società senza valori, di una società egoista e spietata, in cui tutti coltivano solo il proprio desiderio individuale e si considera la missione e l’impegno collettivo e solidale una favola inutile per buoni sentimenti”.Le politiche del governo, le ultime decisioni sugli immigrati o sulla lotta alla prostituzione, mettono “la protezione al di sopra di tutto: della libertà e dei fondamentali diritti civili di ogni persona. E’ anche così che può cominciare l’autunno della democrazia e della libertà”.
Tornando poi sulla polemica sulla Resistenza e il fascismo critica nuovamente le posizioni espresse negli ultimi giorni da Ignazio La Russa e Gianni Alemanno rinnovando, però, il plauso nei confronti di Gianfranco Fini. “Viene da pensare che ci sia innanzitutto un limite strutturale della riflessione compiuta dalla destra italiana sulla sua storia, sulla sua cultura, sulla sua identità, che non sia ancora pienamente introiettata, nel complesso di questa classe di governo, una vera e salda cultura repubblicana, quella che affonda le sue radici nella Costituzione nata dalla Resistenza, negli ideali in cui sono chiamati a riconoscersi tutti gli italiani”.
“Quali principi segue e sente suoi chi pensa di poter ridurre la condanna della dittatura solo al suo ultimo periodo, come se prima della vergogna delle leggi razziali in Italia ci fosse stato un fascismo buono e non, come fu, un regime che impediva di associarsi liberamente, scrivere, insegnare, lavorare e vivere?”. Veltroni ha aggiunto: “Non so se si tratti solo di nostalgia o di un istinto che finisce per manifestarsi ben al di là delle posizioni dichiarate prima e delle correzioni arrivate poi. Temo sia qualcosa di più profondo e preoccupante. Proprio per questo ha fatto bene il presidente Fini a pronunciare parole inequivoche rivolte in primo luogo all’interno del suo partito di provenienza”.
Veltroni ha quindi reiterato le critiche per le ultime scelte del governo sulla scuola: “Per noi la scuola è il centro di tutto, per la destra è un costo da tagliare”.
Fonte: Adnkronos