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F1, GP d’Italia, Ferrari ‘non abbastanza veloci’

Felipe Massa è partito sesto e ha finito sesto nel Gran Premio d’Italia, mentre Kimi Raikkonen ha terminato la sua giornata appena fuori dalla zona punti al nono posto. La spiegazione di questo insoddisfacente risultato è che con un certo tipo di condizioni della pista e di temperatura la F2008 semplicemente non è abbastanza veloce. Una qualche consolazione si può trarre dal fatto che ha vinto un motore della Ferrari, Sebastian Vettel per la Scuderia Toro Rosso, che ha mantenuto il comando dalla pole lasciandolo solo durante i pit stop.

Il principale rivale di Felipe per il campionato Piloti, Lewis Hamilton con la sua McLaren-Mercedes, ha passato il traguardo una posizione dietro il pilota brasiliano della Scuderia Ferrari Marlboro, quindi un’altra nota positiva per il Cavallino Rampante è che Massa insegue l’inglese con un solo punto di distacco nella lotta per il titolo mondiale. Nonostante Heikki Kovalainen si sia classificato secondo con l’altra McLaren, la Scuderia Ferrari Marlboro resta in testa alla graduatoria dei Costruttori con cinque punti di vantaggio quando mancano quattro gare alla fine della stagione. L’ultimo a prendere parte alla festa del podio è stato il pilota della BMW-Sauber Robert Kubica.

La previsione di tempo asciutto si rivelava falsa e la pioggia continuava a cadere anche nel momento in cui le vetture si schieravano sulla griglia, con Felipe Massa e Kimi Raikkonen in posizioni non abituali, sesto e quattordicesimo. Nakajima e Button partivano dalla pit lane e la gara iniziava dietro la Safety Car, con l’obbligo per le vetture di montare gomme da bagnato estreme. La Toro Rosso di Bourdais, al quarto posto, non riusciva a partire dalla griglia e rientrava nel gruppo all’ultimo posto, con un giro in meno.

La Safety Car rientrava dopo un giro e Vettel, in pole, guidava la classifica davanti a Kovalainen, Webber, Rosberg e Felipe. Kimi era tredicesimo. Al quarto giro Alonso sorpassava Glock e saliva al settimo posto dietro Trulli, mentre Kimi guadagnava ancora una posizione, dodicesimo, subito dietro Fisichella. Essendo l’unico pilota ad avere una buona visibilità Vettel girava più veloce di tutti accumulando un vantaggio di 5,8 secondi su Kovalainen. Felipe, ancora quinto, era 13,4 secondi dietro il leader. Kimi stava combattendo per sorpassare Fisichella, ma ciò permetteva a Hamilton di avvicinarsi al pilota della Ferrari e la lotta per l’undicesimo posto era l’unica emozione delle prime fasi di gara. Al nono giro finalmente il finlandese riusciva a vincere la sua personale battaglia per salire all’undicesima piazza. Al quinto posto Felipe era staccato di 0,6 secondi da Rosberg.

All’undicesimo giro dei 53 totali, Hamilton riusciva a superare Kimi e quindi l’ordine era Vettel, Kovalainen, Webber, Rosberg, Massa, Trulli, Alonso, Kubica, Glock, Heidfeld, Hamilton, Raikkonen, Fisichella, Coulthard, Barrichello, Piquet, Nakajima, Button, Sutil e Bourdais. Felipe si avvicinava a Rosberg e il distacco era ora di solo 0,3 secondi. La Ferrari e la Williams davano vita ad uno spettacolare duello per numerose curve, con Felipe che si avvantaggiava e riusciva a salire al quarto posto. Nell’eventualità però che il suo sorpasso venisse giudicato irregolare per il taglio della chicane, Felipe tornava dietro e lo sorpassava di nuovo. Fisichella colpiva il retro di Coulthard e il musetto della Force India si incastrava sotto la vettura, finendo poi dritto contro le barriere per il successivo ritiro.

Hamilton risaliva la classifica, sorpassava Glock e si metteva all’inseguimento dell’ottavo posto di Kubica, riuscendo a superare il pilota della BMW al diciassettesimo giro. Con un vantaggio di 11 secondi su Kovalainen, il leader della gara Vettel si fermava al diciottesimo giro per 8,4 secondi, montando ancora gomme da pioggia estreme, e rientrava dalla sosta proprio dietro Felipe, che ora era terzo. Kimi era ancora dodicesimo e non sembrava in grado di risalire ulteriormente la classifica. Kovalainen si fermava al ventiduesimo giro mentre era al comando, seguito dal secondo in classifica Webber e da Felipe, riportando quindi Vettel al comando della gara. Dietro di lui c’erano Rosberg, Hamilton, Trulli e Glock, che ancora dovevano fermarsi. Kimi era impegnato in duello ravvicinato con Heidfeld per il decimo posto, mentre Felipe, dopo la sosta, era 1,4 secondi dietro il suo compagno di squadra. Kimi si fermava durante il ventiseiesimo giro, con una sosta di 5,9 secondi, e Hamilton rientrava al ventisettesimo, mentre era secondo. Con metà della distanza completata si poteva capire chi aveva scelto una strategia su due soste e Al trentunesimo giro Kimi passava Trulli riuscendo a entrare nei primi dieci e, due giri più tardi, Felipe effettuava la sua seconda sosta, montando gomme da bagnato intermedie visto che le condizioni della pista erano migliorate. Durante il trentaquattresimo giro anche Kovalainen, alla sua ultima sosta, montava gomme intermedie seguito da Kimi un giro più tardi. Il leader della gara Vettel rientrava per la sua ultima sosta al trentaseiesimo giro, così come Hamilton. Felipe ora era sesto, subito dietro il più lento Alonso e Heidfeld, ma riuscire a trovare un modo di passarli era davvero difficile. Il brasiliano sorpassava Heidfeld, ma poi lo lasciava ripassare dato che aveva tagliato la chicane. Ancora una volta Felipe doveva correre con Hamilton molto vicino a lui.

Nella parte finale della gara la pista andava asciugandosi e Kimi faceva segnare il giro più veloce alla quarantasettesima tornata, mentre era al nono posto. Webber e Hamilton, che duellavano per la settima posizione, erano protagonisti di una collisione durante il quarantottesimo giro, ma entrambi riuscivano a continuare la gara.
Davanti, Vettel aveva un vantaggio su Kovalainen di 14 secondi, con Kubica in terza posizione staccato di 8,4 secondi. Felipe, ancora sesto, era finito alle spalle di Heidfeld e si trovava Hamilton a 1,2 secondi di distacco. Da lì in poi le posizioni rimanevano invariate fino alla bandiera a scacchi.

















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