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Scuola: al via tra le proteste

Inizia nel segno della protesta l’anno scolastico 2008/2009. Questa mattina in molti istituti italiani, gli insegnanti hanno accolto i bambini al loro primo giorno di scuola con un nastro nero legato al braccio, in segno di lutto. Sotto accusa il ritorno al maestro unico e i tagli previsti nella riforma annunciata dal ministro Gelmini.Immediata la reazione del ministero dell’Istruzione.

“Trovo vergognoso che si strumentalizzino i bambini per cavalcare proteste che sono solo politiche – afferma Mariastella Gelmini – Per tutti i bambini il primo giorno di scuola è una festa, un momento di gioia e allegria, non certo un’occasione per terrorizzarli”.

Per il ministro, ”sembra non conoscere limite l’opera di disinformazione e allarmismo messa in piedi da chi difende lo status quo di una scuola che per come è strutturata oggi non può avere un futuro. La scuola non può essere utilizzata come un luogo di battaglie politiche”.
Ma le proteste non hanno interessato solo insegnanti. L’Unione degli Studenti (Uds) ha infatti davanti a molte scuole di tutta Italia numerosi volanti con scritto: ‘Jurassic school, benvenuti nella scuola del passato’.

“Vogliamo contestare le politiche del ministro Gelmini che vuole riportare la scuola italiana indietro di vari decenni allontanandoci dal resto dell’Europa, come dimostra la riduzione di fatto dell’obbligo scolastico, il taglio drastico di investimenti, il ritorno al maestro unico alle elementari e al voto di condotta”, afferma Roberto Iovino, Coordinatore Nazionale UdS.
A Roma, le scuole dove sono in corso volantinaggi sono il liceo Augusto, Gullace, Chris Cappel di Anzio, Cicerone di Frascati, Croce, Russel, De Chirico, Colonna, Albertelli, Platone, Anco Marzio, e molte altre. I volantinaggi continueranno per tutto il mese.

“Non a caso ci stiamo concentrando sulle scuole di periferia e provincia, che sono meno al centro dell’attenzione mediatica ma dove più si sentono e si sentiranno i disagi dovuti ai drastici tagli di fondi”, spiega Stefano Vitale, Coordinatore UdS Lazio, aggiungendo che “la scuola deve essere un investimento per il futuro del Paese e non una voce di bilancio da cui attingere fondi!”.

Fonte: Adnkronos

















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