Giovani italiani bocciati in sessuologia: disinteressarsi di contraccezione, non si preoccupano di rischiare durante un rapporto. Per il 62% prendere precauzioni è compito della donna e non c’è da stupirsi se non hanno imparato le regole del gioco.
Il 50% considera l’educazione sessuale una ”perdita di tempo”, il 27% l’archivia come un ”noioso, ma necessario dovere”.
I dati emergono dall’annuale indagine condotta dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) durante l’estate sulle spiagge di tutta la Penisola, e sono stati presentati a Londra in vista della Giornata mondiale della contraccezione, che si celebra il 26 settembre.
L’indagine ha coinvolto 1.200 ragazzi giocando, quest’anno, sul binomio ‘sesso e sport’ per dimostrare come, in entrambi i casi, sia importante conoscere le regole per raggiungere risultati vincenti.
Ma, dati alla mano, i risultati non sono incoraggianti. “Il 22% – afferma Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia medica dell’ospedale San Raffaele Resnati di Milano – non raggiunge la sufficienza nel prendersi cura del proprio corpo, il 31% non considera la contraccezione sicura come un modo per rispettarsi e prendersi cura di se stessi. Oltre che del partner. Solo il 30% la considera una responsabilità di entrambi”. Per il 62% non correre rischi durante il rapporto sessuale è una preoccupazione, e un compito, della donna. Ed è proprio il gentil sesso a pensarla così, visto che ben il 78% di tutti gli intervistati è femmina.
“E’ positivo – commenta la Graziottin – che le ragazze vogliano decidere da sé la propria salute contraccettiva, ma non – sottolinea – che considerino il maschio esonerato da qualsiasi responsabilità”.
Non solo. Se capita una gravidanza indesiderata, per il 41% dei giovani si tratta di un “colpo basso” del partner. Solo il 54% la considera un ‘autogol’, una propria leggerezza che si sarebbe potuta evitare.
L’unica nota positiva, conclude la dottoressa Graziottin, è che la pillola viene ritenuta, da un intervistato su tre, una vera e propria ‘compagna di squadra’ della forma fisica. Proprio sul tema delle gravidanze indesiderate, l’indagine ha riscontrato tra il 2001 e il 2007, un aumento del 59,5% della pillola del giorno dopo: in particolare, si è passati da 320 mila scatole nel 2006 alle 374 mila dello scorso anno. A prenderle sono donne dai 14 ai 20 anni nel 55% dei casi. Cala, invece, l’uso del preservativo, e non certo per il prezzo: dopo un pesante ribasso, si nota una lieve ripresa negli anni 2006-’07, ma ancora molto lontana dal picco di massima protezione del periodo 1995-’99. Solo un 20% di donne, infine, assume la pillola.
Infine una curiosità. Abbandonato ormai il titolo di latin lover, i giovani del Belpaese iniziando ad avere rapporti più tardi rispetto ai coetanei del resto d’Europa: la prima volta, in media, è a 19,2 anni. Più precoci di tutto il Vecchio continente, secondo un’indagine Ipsos, sono i finlandesi che hanno il primo rapporto a 16 anni.
Primato all’Italia invece per quanto riguarda il numero di single, ben il 28% degli intervistati rispetto a una media europea del 20%.
Fonte: Adnkronos