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F1, GP di Singapore, Raikkonen: ”La vittoria è l’unica meta”

La cosa più importante è tornare a vincere. La situazione in campionato è quella che è e non dipende più soltanto dai miei risultati ma da quelli dei miei concorrenti. Teoricamente non è finita ma non è più nelle mie mani. L’anno scorso, da metà stagione in avanti, avevamo trovato un grande assetto e fui in gradi di vincere tante gare. Quest’anno è stato più difficile, in particolare per quello che riguarda la temperatura delle gomme: quando raggiungono quella giusta, allora la macchina è molto competitiva.

Cercheremo di riuscirci a Singapore, in modo da poter lottare per la vittoria, che resta l’obiettivo principale. Dobbiamo dare il massimo in queste quattro gare e poi vedere che cosa accadrà. L’ho detto tante volte: la vittoria è l’unica meta, l’essenza delle corse automobilistiche. Non sono qui tanto per guidare ma perché voglio vincere.
Monza è stato un brutto weekend per me ma dopo abbiamo fatto un buon test al Mugello. Nelle ultime due gare la macchina sull’asciutto aveva un buon bilanciamento e abbiamo provato alcune nuove soluzioni che ne hanno migliorato la prestazione. La scorsa settimana ho anche passato un giorno al simulatore del CRF (Centro Ricerche FIAT) di Torino, dove ho potuto farmi un’idea del circuito dove correremo questo weekend.
Sono arrivato a Singapore dopo una giornata trascorsa ad Abu Dhabi, dove sono stato impegnato in alcuni eventi promozionali con i nostri partner Mubadala ed Etihad Airways. Non vedo l’ora di correre su questo tracciato perché le nuove sfide mi appassionato: è da quando si è saputo il calendario del campionato che aspetto il 28 settembre. Certo, se penso ai risultati che ho avuto quest’anno sui circuiti cittadini non dovrei essere ottimista ma continua a piacermi guidare su questo tipo di piste: è emozione pura quando si trova il giusto assetto della monoposto e si sfreccia in mezzo ai muretti. Non penso che correre in notturna sarà un grande problema. Lo hanno già fatto con le moto ed è stata una bella esperienza. E poi io sono una persona che ama dormire a lungo: il mio organismo si adatterà sicuramente bene a quest’orario insolito. Peraltro, non conta quando inizia la gara. Quando si indossa il casco e ci si schiera in griglia c’è così tanta adrenalina in circolo che si dimentica tutto e si pensa solo a spingere al massimo per tutta la gara.
Dicono che tutte le sere a Singapore piova. Non penso che debba essere un motivo di preoccupazione perché tutti saremo nella stessa condizione. Credo di avere la possibilità di vincere in queste rimanenti quattro gare e farò di tutto per riuscirci e per aiutare la squadra ad ottenere i suoi obiettivi.

















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