I residenti nel nostro Paese sono cresciuti del 16,8%, a 3,4 mln. I romeni sono aumentati dell’82,7%. La natalità fra gli stranieri compensa quasi per intero il saldo naturale negativo fra gli italiani. Analogo incremento in Spagna.
Complessivamente, i minorenni costituiscono un insieme di circa 767mila individui. La maggior parte di essi sono nati in Italia e coincidono di fatto con l’ammontare di 457mila stranieri nati in Italia, la restante parte e’ giunta nel nostro Paese al seguito dei genitori.
Quasi la metà dei residenti stranieri (1 milione e 616mila individui, pari al 47,1% del totale) proviene dai paesi dell’Est europeo. I cittadini dei paesi est-europei non appartenenti all’Ue sono 839mila (24,4% del totale dei residenti stranieri), mentre 777mila (22,6% del totale) provengono da uno dei ‘Paesi Ue di nuova adesione’ e fra questi 625 mila sono cittadini rumeni.
I flussi migratori dai ‘Paesi Ue di nuova adesione’ sono in progressivo aumento dal 2005, mentre si registra nel complesso una diminuzione per le altre aree di provenienza. L’insediamento dei residenti stranieri mostra, per la prima volta, una lieve redistribuzione a favore delle regioni meridionali, a causa della presenza romena che in queste regioni è cresciuta più intensamente che altrove. Tuttavia, ciò non muta sostanzialmente la geografia del fenomeno: il 62,5% degli immigrati risiede nelle regioni del Nord, il 25% in quelle del Centro e il restante 12,5% in quelle del Mezzogiorno. Il saldo naturale della popolazione straniera compensa poi quasi per intero il saldo naturale negativo dei residenti di cittadinanza italiana (-67.247 unità).
Fra i paesi europei di immigrazione relativamente recente al pari dell’Italia vi è la Spagna, dove nel 2007 si è registrato un incremento della popolazione straniera residente analogo a quello dell’Italia; i dati provvisori al 1° gennaio 2008 indicano che gli stranieri costituiscono l’11,3% di tutti i residenti, una quota quindi molto più elevata di quella italiana.
Occorre ricordare però che in questo paese anche i cittadini stranieri non in possesso del titolo equivalente al nostro permesso di soggiorno possono iscriversi al Padro’n municipal, l’equivalente della nostra Anagrafe. Le concessioni della cittadinanza italiana per naturalizzazione, invece, sono ancora poco frequenti, specialmente se confrontate con il bacino degli stranieri potenzialmente in possesso del requisito principale per richiedere la cittadinanza e cioè la residenza continuativa per 10 anni.
Fonte: Adnkronos