“In un momento in cui tutti parlano in modo semplicistico dei problemi delle pubbliche amministrazioni, questo convegno ha dato un segno diverso: il segno, cioè, che si possa trattare di questi temi in modo colto, articolato, approfondito, e soprattutto utile alla comunità”. Così il direttore generale del Comune di Reggio, Mauro Bonaretti, ha commentato la tre giorni di dibattiti e di lavoro al Centro internazionale Loris Malaguzzi di via Bligny.
L’ultima giornata del convegno Governare con i cittadini su democrazia locale e partecipazione – aperto martedì scorso dal sindaco Graziano Delrio, promosso dal Comune di Reggio con il Dipartimento della Funzione pubblica e il Formez al Centro internazionale Malaguzzi – ha visto protagonisti fra gli altri Bruno Dente, docente del Politecnico di Milano ed esperto di politiche pubbliche, Gaudenzio Garavini, direttore generale Organizzazione personale sistemi informativi dell’Emilia-Romagna e Angel Araguès i Martì, segretario tecnico della direzione dei Servizi di partecipazione del Comune di Barcellona. Araguès i Marti ha portato l’esperienza raccolta nella sua città, all’avanguardia in Europa, anche in tema di partecipazione.
Fra gli altri interventi più rilevanti, nei tre giorni di studio, quelli di Giovanni Di Stasi che è direttore del Centro sulla riforma del Governo locale del Consiglio d’Europa e di Peter Kostmayer che è presidente del Citizen Commitee for New York City.
I partecipanti al convegno sono stati principalmente referenti di Amministrazioni pubbliche, Università e associazioni. Molte delle Amministrazioni hanno presentato le loro esperienze sui problemi e le soluzioni che riguardano la partecipazione dei cittadini nella gestione dei servizi e nei processi decisionali, esperienze precedentemente selezionate dal Comitato tecnico scientifico (formato da esperti, docenti universitari e studiosi dei temi) fra 73 progetti pervenuti da tutt’Italia.
Oltre alle sessioni di lavoro ci sono stati momenti di introduzione dei temi e tavole rotonde a cui ha partecipato lo stesso sindaco di Reggio, Delrio. Il suo intervento è stato molto apprezzato dai partecipanti per la chiarezza e per l’importanza dei contenuti. In particolare il sindaco ha detto che esiste una premessa culturale precisa del Comune di Reggio nel coinvolgere i cittadini: l’Amministrazione non è solo un soggetto che deve fornire prestazioni ma è uno degli attori che, insieme agli altri, anche ai cittadini, è in grado di creare una città migliore e un miglior posto dove vivere.
“Viviamo un tempo – ha detto Delrio nella giornata inaugurale – in cui si impone, anche a livello politico e amministrativo, il tema della rapidità nelle decisioni, come elemento in grado di dare efficacia all’azione governativa o amministrativa. Non possiamo tuttavia trascurare il valore della partecipazione dei cittadini all’elaborazione dei progetti, delle strategie e alle decisioni che ne derivano. In questi giorni, in questo convegno, riflettiamo su questo tema, che in ultima analisi è il tema dell’ascolto. Ebbene, credo che il modo giusto di governare sia farlo con il contributo dei cittadini: ciò rende più efficace, nel medio periodo, la stessa azione di governo del territorio”.
Il Comune di Reggio ha portato diverse esperienze al convegno: fra queste il Patto per Zona stazione, il Bilancio partecipativo nelle Circoscrizioni, i piani di riqualificazione di quartieri e Ville, e nel corso dell’ultima giornata ha presentato un Progetto di riorganizzazione dei processi partecipativi in grado di offrire indicazioni teoriche e metodologiche a tutti gli assessorati che stanno lavorando insieme ai cittadini.
Sono circa 3mila i reggiani già coinvolti in una ventina di processi partecipativi e decisionali negli ultimi otto anni; e circa il 60% delle decisioni assunte insieme a loro è in fase attuativa.
Stamani si è affrontato fra l’altro il tema “Assetti istituzionali e modelli organizzativi”, per cercare di capire quale sia la ricaduta di concetti come rappresentanza, partecipazione e sussidiarietà – scandagliati a lungo in questi tre giorni – sugli aspetti più propriamente organizzativi dell’Amministrazione pubblica. Che cosa manca alle istituzioni perché questi temi possano emergere? C’è il rischio di istituzionalizzare queste pratiche? Secondo Bruno Dente, “occorre costruire delle categorie per i processi decisionali. Perché la decisione, di questi tempi, non può e non deve essere monopolio di nessuno. E in questa logica non è rilevante se la decisone sia più facile o migliore: è già di per sé migliore laddove è partecipata”. Il docente ha proposto un breve excursus storico partendo dagli anni Sessanta-Settanta, quando “parlare di partecipazione e decentramento – ha detto – significava parlare di nuove forme di organizzazione. Negli anni Novanta i Comuni hanno iniziato a capire che è davvero rilevante prendere in considerazione ciò che dicono e che pensano i cittadini”.