E’ stato chiesto l’ergastolo per Nicolae Romulus Mailat, accusato di aver aggredito, rapinato e violentato, il 30 ottobre scorso nei pressi della stazione ferroviaria di Tor di Quinto, Giovanna Reggiani.
A un anno di distanza dalla tragica morte della donna, moglie di un ufficiale di Marina, Giovanni Giummiero, deceduta nell’ospedale Sant’Andrea in seguito alle gravissime ferite riportate, il pubblico ministero Maria Bice Barborini non ha avuto alcun dubbio nel sollecitare per Mailat, che ha sempre negato di aver commesso l’omicidio, la condanna a vita.
Per sostenere la piena responsabilità dell’imputato il pubblico ministero ha ripercorso tutto l’iter dell’inchesta e dell’istruttoria dibattimentale esaminando ogni risvolto della vicenda e dando particolare valore alla testimonianza di Emilia N.. Fu la donna, imparentata con Mailat, che vide tutta la scena e per prima, chiedendo aiuto a un conducente di autobus, avvertì la polizia che arrestò Mailat la sera stessa del 30 ottobre.
Omicidio volontario, rapina e violenza sessuale sono le accuse per Mailat, accuse tutte provate proprio in base alle testimonianze tra le quali anche quella di Dorin O., suocero dell’imputato al quale l’uomo consegnò la borsa appena strappata alla Reggiani facendolo poi allontanare immediatamente dal luogo mentre lui ancora continuava ad infierire sulla Reggiani.
Concordi le testimonianze secondo le quali quella sera Mailat era in stato di ebbrezza alcolica. Dopo aver bevuto insieme con altri, aveva vagato per il campo dirigendosi verso la stazione dove era avvenuto l’incontro con la Reggiani. Secondo il pm Barbolini, Mailat ha infierito con particolare crudeltà sulla donna con una furia che non le ha lasciato scampo. Oggi l’istruttoria dibattimentale si concluderà con l’intervento dell’avvocato di parte civile Tommaso Pietrocarlo e con quello del difensore Piero Piccinini. Domani mattina ci sarà la sentenza.
Fonte: Adnkronos