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Reggio inospitale per la mafia, ma occorre continuare a vigilare

“Reggio Emilia è una città inospitale per la mafia. Ha reagito con forza ai ripetuti tentativi di infiltrazioni di matrice mafiosa che si sono manifestati in fatti di sangue e lotte tra cosche – ha detto ieri in Consiglio comunale l’assessore alla Sicurezza e coesione sociale Franco Corradini intervenendo nel dibattito sulla presenza di infiltrazioni mafiose sul territorio reggiano – La magistratura e le forze dell’ordine hanno agito infliggendo colpi durissimi alla ’ndrangheta, a loro va il plauso per l’importante lavoro svolto e il nostro sostegno. La società civile e democratica ha saputo ugualmente difendere e valorizzare la legalità”.

“L’attività inquirente e giudiziaria – ha proseguito l’assessore Corradini – ha portato a varie condanne. Indagini sono ancora in corso. Pur in presenza di questi importanti risultati, non si deve abbassare la guardia, perché Reggio è una realtà economica ricca, ed è sottoposta costantemente a tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, come testimoniano le attuali indagini della Dda di Bologna competente per il territorio reggiano in materia di mafia. Forte dunque la nostra preoccupazione e attenzione: Reggio Emilia è parte attiva della battaglia nazionale contro la mafia e a favore della cultura della legalità”.
“È nostro impegno vigilare sempre perché non si verifichino mai collusioni con il potere politico e le amministrazioni pubbliche e in questo Reggio Emilia è una città con una forte coscienza civica e con ‘anticorpi’ in grado di difenderla. È nostro compito lavorare perché si rafforzi il presidio della magistratura e delle forze dell’ordine, a questo proposito richiediamo al governo nazionale più attenzione alle problematiche del nostro territorio, perché si possa potenziare l’azione repressiva e investigativa. È nostro impegno far sì che la politica continui nel suo compito principale per una corretta e trasparente gestione del territorio”.
“Lavoriamo inoltre – ha concluso Corradini – a sostegno del sistema economico e produttivo perché sia sempre più difeso e immune rispetto a fenomeni di criminalità. In questo è importante l’apporto delle associazioni economiche e dei sindacati. Il Comune di Reggio Emilia è tra le pochissime realtà nazionali ove viene prodotto uno studio specifico sulla presenza della criminalità organizzata: lo si è fatto nel gennaio 2008 e attualmente stiamo lavorando per un approfondimento che ha per oggetto la presenza della criminalità straniera in città e più in generale stiamo lavorando alla definizione di un luogo permanente di documentazione in accordo con Provincia e Regione Emilia Romagna anche al fine di rendere costante l’iniziativa per la legalità. Operiamo inoltre perché si sviluppi una sempre maggiore consapevolezza del problema sulla base di informazioni complete e fondate ed è necessario lavorare per la sensibilizzazione alla legalità nelle scuole e sviluppare iniziative di solidarietà e collaborazione come avvenuto con il gemellaggio con i Comuni della Locride, avvenuto lo scorso 25 aprile”.
Sul tema, e in particolare sulle accuse di legami mafiosi rivolte nei giorni scorsi al Procuratore della Repubblica di Reggio Italo Materia e sulle denuncie di infiltrazioni mafiose sul territorio lanciate dal presidente della Cna Enrico Bini, il Consiglio comunale ha discusso 4 diversi ordini del giorno, di cui 2 sono stati approvati.
Col primo documento – presentato da Emiliano Malato (gruppo misto –Udeur) e sottoscritto dai gruppi consiliari Pd, Italia popolare, Prc, Pdci, Sinistra democratica, Fi-Pdl, An-Pdl, Udc – il Consiglio comunale esprime “totale solidarietà al Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, Italo Materia, la cui attività ha dato prova di essere irreprensibile e decisa nel contrasto ad ogni tipo di criminalità presente nel nostro territorio, dimostrando doti di grande professionalità ma anche umane tali da renderlo stimato e rispettato da tutta la collettività reggiana” e “rivolge apprezzamento per il lavoro quotidiano delle forze di polizia che con grande dedizione svolgono il proprio servizio, a rischio della propria incolumità, pur tra numerose problematiche, garantendo ai cittadini un impegno costante nella lotta alla criminalità”.

L’assemblea di Sala Tricolore, “pur apprezzando l’opera di sensibilizzazione che l’Associazione vittime della mafia e della sua presidente Sonia Alfano svolgono con profondo impegno nella lotta al fenomeno mafioso in tutta Italia – si legge nel documento – non condivide che accuse così gravi contro il procuratore della Repubblica provengano in un dibattito pubblico e non nelle sedi preposte, in un momento particolarmente delicato in cui la città di Reggio Emilia, unitamente ad altre province della nostra Regione, vengono indicate come terreno fertile per infiltrazioni di tipo ‘mafioso’ nella gestione di appalti pubblici e nel riciclaggio di denaro cosiddetto ‘sporco’ dei clan”.
Il documento è stato approvato all’unanimità.

Con il secondo documento – presentato dai consiglieri Mario Monducci (Gente di Reggio) e Giacomo Giovannini (Lega nord) e sottoscritto dai gruppi consiliari Laboratorio Baldi, Pd, Pdci, Prc, Democratici a sinistra, An-Pdl – il Consiglio “considerata la gravità della denuncia effettuata dal presidente della Cna Enrico Bini, ritiene assolutamente necessario che l’Amministrazione comunale si attivi presso i livelli istituzionali competenti al fine di contribuire a fare la massima chiarezza rispetto ai fatti denunciati”.
Il documento è stato approvato con 21 voti favorevoli (Pd, Italia popolare, Pdci, Prc, Verdi, Lab. Reggio, Gente di Reggio, Democratici a sinistra), 2 contrari (Udc) e 5 astensioni (An-Pdl, Fi-Pdl, cons. Fantini del gruppo misto Idv).

















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