E’ sempre difficile commentare queste indagini di fine anno sulla qualità della vita nelle province italiane, basate su indicatori tra loro non omogenei, estremamente soggettivi e non sempre in grado, forse, di valutare in maniera corretta criticità o eccellenze dei singoli territori.
Per giudicare servizi, ambiente e salute – notoriamente punti di forza della nostra provincia – mi chiedo ad esempio perché tutti gli anni Reggio debba essere penalizzata dalla elevata differenza di gradi (ebbene sì, una delle più marcate d’Italia…) tra il mese più caldo e quello più freddo. E perché, ad esempio, più che questo dato, non si tengano in considerazione le eccellenze delle nostre strutture ospedaliere e delle nostre scuole dell’infanzia, o i chilometri di piste ciclabili.
Ciò detto, valutiamo dunque con grande cautela questa ed altre classifiche. E registriamo comunque con soddisfazione i dati positivi che emergono e con attenzione le vere o presunte criticità segnalate dalla indagine del Sole 24 Ore.
Tra i dati positivi, certamente il fatto che – al di là delle sette posizioni guadagnate rispetto allo scorso anno e al 21esimo posto che Reggio conquista tra le 103 province italiane per qualità della vita – può cambiare il quotidiano economico che elabora queste statistiche, possono passare gli anni, ma siamo sempre nelle zone alte della classifica.
Reggio Emilia continua a primeggiare in particolare per Tenore di vita (4° posto generale) e Affari e lavoro (11°), confermandosi migliore provincia d’Italia per tasso di occupazione. Continuano a migliorare la situazione dell’Ordine pubblico (dal 76° posto di due anni fa al 69°) e la qualità di Servizi, ambiente e salute (sempre in due anni saliamo dall’80° al 59° posto, nonostante il clima sfavorevole…). In questo settore, in particolare, per quanto riguarda l’indice della dotazione infrastrutturale dell’istituto Tagliacarne recuperiamo rispetto al 2007 ben 24 posizioni, a dimostrazione di come le realizzazioni di questi ultimi anni – pur se ancora non hanno potuto dispiegare interamente i propri effetti – abbiano rafforzato il ruolo della nostra provincia.
Retrocediamo soltanto nelle classifiche incentrate su Popolazione e Tempo libero, sulle quali peraltro occorrerebbe soffermarsi sulla attendibilità degli indicatori scelti o di certi dati. Pare strano, ad esempio, che Parma sia la provincia italiana con la maggiore percentuale di immigrati, così come non credo sia corretto valutare l’investimento in formazione, dove risultiamo addirittura al 100° cioè quart’ultimo posto in Italia, unicamente sulla base del numero di laureati ogni mille giovani tra i 25 e i 30 anni: a parte il fatto che i reggiani forse si laureano anche prima dei 25 anni e che magari, proprio in virtù di un alto tasso di occupazione, molti trovano lavoro anche senza laurearsi, è certamente singolare che le 5 peggiori province italiane per investimento in formazione risultino Bolzano, Prato, Mantova, Reggio Emilia e Brescia, mentre a eccellere siano, dopo Trieste, Catanzaro, L’Aquila, Campobasso e Isernia…
Certamente negativo è, invece, l’85° posto che otteniamo sulla base degli incidenti ogni mille abitanti. E’ un dato sul quale dobbiamo tutti riflettere: la Provincia, da tempo, sta investendo a favore della sicurezza stradale, con forti risorse e interventi anche innovativi, ma non tutto può fare chi realizza e gestisce strade; molto, moltissimo può invece fare ognuno di noi ogni volta che si mette al volante per evitare le tante, troppe tragedie che funestano la nostra provincia.
In conclusione, siamo consapevoli di vivere in una realtà tutto sommato positiva, tra le migliori in Italia, ma non ci nascondiamo le difficoltà che siamo pronti ad affrontare.
Per quanto ci riguarda, continueremo a lavorare con grande impegno come sempre è stato fatto. L’augurio migliore, alla vigilia di un nuovo anno che va ad iniziare, è che la nostra comunità sappia reagire in modo positivo alle avversità che anche a causa della crisi internazionale saremo chiamati ad affrontare. E che sappia cogliere, anche attraverso una stagione di nuovo ingegno, opportunità imprenditoriali e nuove possibilità di sviluppo, specie nei settori innovativi come la promozione del territorio, le nuove tecnologie ed il terziario avanzato.
Sonia Masini
Presidente della Provincia di Reggio Emilia