“Diamo atto al ministro Zaia di avere messo la questione del latte all’attenzione del governo, ricercando una difficile compatibilità
politica ed economica, purtroppo non esaustiva”. E’ questa la prima valutazione complessiva al decreto legge sulle quote latte approvato dal
Consiglio dei ministri, del presidente della Confagricoltura di Reggio Emilia Vincenzo Salati, che rimarca comunque la necessità di salvaguardare le priorità economiche delle imprese che si sono attenute alle regole.
“Molte delle proposte di Confagricoltura sono state recepite – spiega il presidente Salati – permangono, tuttavia, motivi di preoccupazione e di non condivisione su alcuni punti qualificanti del provvedimento”.
In particolare, Confagricoltura evidenzia la mancanza di una previsione normativa, peraltro già presente nella legge 119/03, che condizioni
l’assegnazione di nuove quote alla preventiva ed esplicita rinuncia ad ogni contenzioso in essere da parte di chi intende beneficiare delle nuove
norme. La rateizzazione del prelievo dovuto, ma non ancora versato, per gli esuberi produttivi realizzati nelle campagne passate, deve precedere
l’assegnazione delle quote.
E’ indubbia, ad avviso di Confagricoltura, la necessità di evitare che l’assegnazione delle quote aggiuntive favorisca inopportuni incrementi
produttivi, che avrebbero pericolosi effetti mercantili.
Confagricoltura ritiene indispensabile – anche per non vedere vanificati gli sforzi della quasi totalità dei produttori e da alcune realtà regionali nel perseguire l’applicazione della legge – che il Parlamento, a cui viene demandato l’esame e la conversione in legge del provvedimento
governativo, si faccia garante di coloro che hanno rispettato le regole sino ad ora, accogliendo le indicazioni ed i suggerimenti che più volte
l’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha già avuto modo di proporre.