Confagricoltura-Cia-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare dell’Emilia-Romagna hanno manifestato con un’assemblea e una sfilata di trattori sotto i ponti di Calatrava, per cambiare profondamente il decreto Zaia sulle quote e per il finanziamento al Fondo di solidarietà nazionale, la fiscalizzazione degli oneri sociali per le aree svantaggiate.
Assemblea presso il Centro fiera reggiano e quindi sfilata con i trattori fino a passare i ponti dell’architetto Calatrava, in un gran tripudio di clacson e sventolio di bandiere, ed esibizione di cartelli spesso pungenti nei confronti del Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia. Così si è articolata la mattinata di protesta che Confagricoltura, Cia, Confcooperative e Lega Coop Agroalimentare hanno indetto a Reggio Emilia per la regione Emilia-Romagna, in ideale collegamento con altri due poli: Arcore e Gemonio, dove contemporaneamente sfilavano i trattori degli allevatori lombardi.
Una giornata in cui nei tre poli si è manifestato per tenere aperti vari fronti del malcontento degli agricoltori, come ha detto nell’introdurre l’assemblea reggiana il presidente regionale Cia Nazario Battelli, nel ricordare che il decreto Zaia sulle quote è percepito da un vasto schieramento non solo agricolo, ma anche trasversalmente a livello politico, come una sanatoria che favorisce solo alcuni, che non rispettano le regole in materia. Ma gli altri fronti aperti riguardano il Fondo di solidarietà nazionale, per il quale servono 220/230 milioni per coprire gli impegni già presi dai governi per l’anno 2008, e finanziare il 2009 che è tuttora privo di risorse, pena l’impossibilità di assicurare le produzioni, come ha ricordato nel proprio intervento Antonio Ferraguti di Fedagri Confcooperative dell’Emilia-Romagna.
Una giornata che ha visto quasi 500 agricoltori affollare il Centro Fiera per l’assemblea presieduta dal presidente della Cia reggiana Ivan Bertolini, ed oltre 200 trattori partecipare alla sfilata, grazie anche ai “rinforzi” giunti dal presidio permanente di Parma, che hanno portato all’iniziativa reggiana anche la voce dei giovani agricoltori di Anga Confagricoltura ed Agia Cia.
Una giornata non contro il Governo ma per l’equità, ha ricordato in conclusione dei lavori il presidente regionale di Confagricoltura Mario Girolami, in definitiva “Una testimonianza di valori civili, perché a nessuno sia concesso di fare il furbo”, con chiaro riferimento a chi ha ignorato nel corso degli anni i regolamenti sulle quote latte.
Tre i cambiamenti irrinunciabili per le Associazioni organizzatrici della protesta-propositiva, come ha ricordato Emilio Braghin di Lega Coop Agroalimentare: rimette a posto le priorità nella compensazione per l’annata 2008/9, riportando in vigore le priorità previste dalla legge 119 e modificate con il decreto Zaia a tutto favore di chi ha prodotto oltre il doppio della propria quota; non concedere le nuove quote a chi non è in regola, vale a dire se non ha aderito alla rateizzazione ed iniziato a pagare le rate, ed a chi ha in corso sospensive dai tribunali; aumentare subito la dotazione del Fondo per i prestiti a chi ha comprato quote in passato, vale a dire coloro che hanno cercato di stare in regola, ad almeno 125 milioni.
L’Assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha portato il sostegno della Regione, nel ricordare che tutte le Regioni italiane hanno bocciato il decreto, e che questo deve cambiare altrimenti significa che una minoranza arrogante prevale sulla maggioranza degli allevatori.
Significative le presenze istituzionali all’iniziativa, dal presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia Enrico Bini all’Assessore provinciale all’agricoltura Roberta Rivi, al vice presidente della Provincia di Parma Pier Luigi Ferrari; ampia e bipartisan la rappresentanza politica: i Senatori Pignedoli, Brandolini e Soliani del PD, gli onorevoli Marchi e Motta del PD e Barbieri del PDL, il consigliere regionale Filippi del PDL, Fantuzzi segretario provinciale del PD.