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Carpi: acquistati 12 alloggi da destinare ad edilizia popolare, ampio dibattito in Consiglio comunale

case popolari_2Il Consiglio comunale di Carpi di giovedì 15 ottobre ha visto approvare una delibera relativa all’acquisto da Unieco scarl di 12 alloggi e 15 garage in via Natalia Ginzburg, da destinare ad Edilizia residenziale pubblica. L’assessore al Patrimonio Carmelo Alberto D’Addese ha ricordato la procedura seguita per arrivare a questo atto, che vede l’amministrazione spendere due milioni e 227 mila euro (a cui si somma l’Iva del 10%) per acquistare una palazzina di tre piani con 12 alloggi, per quasi 1500 metri quadrati di superficie complessiva. Si andrà a rogito entro l’anno, il pagamento è previsto in contanti. “Abbiamo chiesto ad Unieco di ricalcolare la superficie commerciale come prevede la legge regionale, di venderci tre garage in più e di garantirci uno sconto del 5.28% – ha ricordato D’Addese – Rammento che degli appartamenti della palazzina sei sono medio-piccoli, quattro medio-grandi e due grandi, mentre i 15 garage sono per complessivi 19 posti auto. A fine 2008 il patrimonio Erp cittadino ammontava a 591 unità abitative: sono quasi completati intanto altri 12 alloggi in via Tre Ponti e sei sono previsti in via Nazioni Unite”.

Il dibattito relativo a questa delibera è stato aperto da Argio Alboresi (capogruppo Lega nord Padania), che ha sottolineato come acquistare 12 alloggi per destinarli ad Erp nello stesso stabile possa portare alla creazione di un ghetto, dove le persone possono essere poco propense a pagare le spese condominiali. “Un bando poi preparato appositamente per quel condominio, un favore ad Unieco”. Lorenzo Paluan, il capogruppo di Lista civica Carpi a 5 stelle-Beppegrillo.it-Prc, ha auspicato che la delibera potesse essere bocciata per poter tornare così a trattare con il costruttore e ottenere condizioni più convenienti. “Acquistiamo garage in soprannumero e per la metà del valore degli appartamenti. Questa è una buona idea realizzata male, si crea edilizia sociale usando edilizia residenziale proprio perché in questi decenni l’ente locale se ne è infischiato della prima e oggi tampona le richieste sprecando soldi e non calmierando il mercato. Ci vogliono convincere di avere fatto un affarone, ma il 13esimo e 14esimo in graduatoria che diranno, visto che spendendo meglio i soldi avremmo comprato più alloggi?”.

Stefania Gasparini (Pd) ha affermato dal canto suo come la scelta di comprare una palazzina intera sia dovuta ai minori costi di gestione che ciò comporta. “E vedendo le immagini non mi sembra che si possano definire signorili le finiture degli alloggi in questione…Qui si specula su chi attende un’abitazione popolare e sulla loro dignità, questa delibera è una risposta immediata all’emergenza casa”. Marco Bagnoli (Pd) ha spiegato come la delibera fosse “un atto di grande importanza e una decisione rapida per dare soluzione ad un problema. Va migliorato il rapporto pubblico/privato in questo campo in futuro, salviamo questo modello per rispondere alle domande”. Andrea Bizzarri (capogruppo IdV) ha invece criticato le parole di Alboresi sul ‘rischio ghetto’ in via Ginzburg e ricordato come questa palazzina preveda accorgimenti per il risparmio energetico come i pannelli solari per il riscaldamento, criticando poi la mancanza di una politica per la casa a livello nazionale. Roberto Andreoli (capogruppo del Popolo delle Libertà) ha esordito sottolineando come “oggi si certifichi come le amministrazioni precedenti abbiano fatto flop. E anche l’attuale visto che in via Voltolini gli alloggi previsti dovevano essere pronti a febbraio: e andate a vedere se in via Nazioni Unite i lavori sono cominciati. Ciò dimostra che l’ente locale non ci tiene a questo tema. D’altronde in un anno meno del 5% di chi è in graduatoria ottiene l’assegnazione di una casa popolare. Perché in occasione del bando di gara non si possono spedire lettere ai costruttori per avvisarli di questa possibilità? E perché tre garage in più, che costano? Forse le famiglie che abiteranno qui hanno tutte due auto? Il bando era già definito prima dell’apertura della gara, le cifre – ha detto – erano già nell’assestato di Bilancio. Ringrazio infine il direttore della Caritas di Carpi Facchini che sollecita da tempo la città con proposte sul problema casa”.

Intervenuti nel corso del dibattito anche i consiglieri Enrico Gasparini Casari (Lega nord Padania) “sono alloggi brutti, fatti male”, Deanna Bulgarelli (Pd) “il prezzo pagato è equo, la pubblicizzazione del bando c’è stata”, Roberto Arletti (Pd) “gli appartamenti nuovi aumentano di valore, gli usati no”, prima della replica finale dell’assessore D’Addese. “La scelta di un unico edificio è stata fatta per ottimizzare modalità di gestione e assegnazione degli alloggi. I prezzi dei garage – ha concluso – sono come da uso, si tratta di 280 mila euro per 19 posti auto; abbiamo diminuito i costi per l’amministrazione dopo una trattativa con il costruttore, viste anche le finalità sociali dell’acquisto”.

La delibera è stata approvata dai consiglieri presenti in aula di Pd, IdV e ApC, contrari quelli di Lista civica Carpi a 5 stelle-Beppegrillo.it-Prc, Lega nord Padania e PdL.

Il Consiglio comunale ha poi approvato subito dopo con la stessa divisione tra favorevoli e contrari l’emissione di un prestito obbligazionario per due milioni di euro, a copertura quasi totale del costo dell’acquisto della palazzina. Si tratta di un mutuo decennale a tasso fisso, con rate semestrali.

















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