“Con la sentenza che imporrebbe la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche l’Europa offende sé stessa, la propria storia e la propria identità. Da Strasburgo arriva un pronunciamento simbolo della deriva laicista e nichilista che nega le radici culturali e valoriali della nostra società”. Così l’On. Isabella Bertolini, della Direzione nazionale del Popolo della Libertà.
“Il crocifisso che si vorrebbe rimuovere a suon di sentenze giuridiche deve restare nelle aule scolastiche e negli uffici pubblici non in quanto simbolo religioso ma, come sancito dal Consiglio di Stato nel 2006, come l’emblema dei valori civili che hanno una origine religiosa ma che esprimono la laicità stessa dell’ordinamento dello Stato. E’ preoccupante – conclude l’On. Bertolini – che l’avanguardia della battaglia contro il crocifisso trovi oggi nell’istituzione europea una delle sue massime rappresentanze. Noi continueremo a batterci contro qualsiasi atto teso a sopprimere i simboli che incarnano i valori ed i principi alla base della nostra società”.
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“Ci opporremo in tutti modi alla rimozione del crocifisso delle aule scolastiche. La sentenza della Corte europea che ne vieterebbe la presenza nelle scuole è vergognosa. Il crocifisso è universalmente riconosciuto, anche dai non cristiani, non solo come simbolo religioso ma anche dei valori, dei principi e della tradizione storica e culturale che hanno plasmato la nostra società e che oggi si incarnano nello Stato laico”. Così il Consigliere regionale del Popolo della Libertà Andrea Leoni in merito alla sentenza della Corte Europea sulla rimozione del crocifisso nelle scuole.
“E’ assurdo che sia l’Europa a negare se stessa, volendo eliminare la propria storia e la propria identità. Questa non è l’Europa che vogliamo. Noi vogliamo che il crocifisso rimanga esattamente dove è sempre stato e ci batteremo affinché nelle scuole, negli ospedali, negli uffici giudiziari e in tutti i luoghi pubblici continui ad esserci uno dei simboli della nostra identità”.