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Zona Stazione Reggio, l’Assessore Corradini: il Patto funziona

Stazione_reggio_emilia“Il modello del Patto per l’Area Stazione è applicabile, con gli opportuni adattamenti alla realtà sociale e territoriale, ad altri quartieri come via Melato, la Polveriera e via Roma, o altre zone in cui se ne riscontri la necessità”. Lo ha detto ieri sera l’assessore alla Coesione e sicurezza sociale, Franco Corradini, nel corso della seconda riunione della Commissione Affari istituzionali, presieduta da Annamaria Terenziani, dedicata al quartiere della stazione ferroviaria.  Una rendicontazione, uno screening dell’attuazione 2008-2009 scaturita dal Patto per la convivenza, le regole e la responsabilità in area stazione, firmato nel 2008 dall’Amministrazione comunale, da associazioni e residenti. Il Patto – un pacchetto che prevede azioni per la sicurezza, la coesione sociale, la manutenzione degli spazi pubblici in cui sono impegnati insieme il Comune e i cittadini – ha valenza fino al 2010 e ad oggi, ha sottolineato l’assessore Corradini, “la metà delle azioni previste è stata realizzata”. I temi della mediazione, della partecipazione e della coesione sociale – attraverso l’attività del Centro di mediazione dei conflitti, le mediazioni nei condomini e il Centro d’incontro Reggio Est – sono stati fra quelli più delicati affrontati in Commissione. Presentando il rapporto sullo ‘stato dell’arte’ (vedere allegato), Corradini ha spiegato che “l’associazione Equilibrio, che con il Comune gestisce il Centro di mediazione dei conflitti, ha consentito nel 2008 di contattare 175 persone, aprendo 34 pratiche di mediazione indiretta o informazione e 41 pratiche di mediazione diretta: 21 casi di conflitto con protagonisti italiani o stranieri, sono stati risolti o migliorati”. Le persone che si sono rivolte al Centro sono state inviate dalle forze dell’ordine (12); da uffici o servizi del Comune (49); dal Difensore civico (un caso); in 13 hanno saputo del servizio dal materiale informativo o da conoscenti. Le tipologie di problemi maggiormente affrontate sono state: questioni di vicinato (21); rumori molesti (13); rapporti personali (12). “Sono ormai maturi – ha detto l’assessore – i tempi per una fusione fra la mediazione dei conflitti più generali, nell’ambito del quartiere e del vicinato, e quelli che insorgono nei rapporti condominiali. Anche con la messa in campo di volontari, ad esempio della Leva giovani, purché costoro abbiano un’adeguata formazione”.

All’attività deI Centro di mediazione si affiancano quelle del Centro d’incontro Reggio Est e di Spazio Raga.

Il Centro di incontro è andato sempre più affermando la propria presenza, coinvolgendo un numero crescente di residenti, italiani e stranieri, nella gestione dell’associazione, per la realizzazione delle attività e l’uso degli spazi: 9 membri del nuovo consiglio direttivo di cui 5 sono italiani e 4 di origine straniera. Il Centro promuove varie e numerose iniziative di socialità. Molte persone di origine straniera partecipano anche attivamente alla redazione del giornalino Zona Stazione. Il Centro sta instaurando rapporti di collaborazione con altri soggetti pubblici, privati e del privato sociale della città per avviare un sinergico lavoro di rete. In questa prima fase, ciò si è concretizzato nella realizzazione di eventi nell’ambito di “Primavera Donna” e nel festival “1,6,7…Contatto!” che hanno visto una significativa presenza di cittadini stranieri.

Il Centro ha promosso la nascita di una squadra di calcio formata da cittadini abitanti nel quartiere.

L’Amministrazione comunale ha potenziato Spazio Raga che è oggi un servizio permanente, in grado di accogliere 32 giovani provenienti prevalentemente dalla zona stazione. Nell’ambito delle azioni del Patto, i ragazzi che frequentano Spazio Raga hanno collaborato, tra l’altro, a produrre il materiale usato nella giornata di progettazione partecipata per la ristrutturazione dell’area del Lucchetto e sono stati protagonisti degli eventi di 1,6,7…Contatto! Il progetto Le Regole del gioco, per la convivenza condominiale, ha avviato nel 2008 una sperimentazione in 7 condomini (13 numeri civici) delle zone Est ed Ovest della stazione; tra questi sono compresi anche condomini che erano stati segnalati nel corso della progettazione partecipata. I problemi sui quali si sta lavorando, in collegamento col Centro di mediazione dei conflitti e con la collaborazione di tre animatori con formazione specifica, possono essere ricondotti alle categorie: rumorosità, sovraffollamento, depositi abusivi. E’ stata attivata una rete di associazioni ed esperti (amministratori di condominio, associazioni di inquilini e di proprietari) che ha lavorato alla costruzione di un Vademecum della buona convivenza in condominio, in corso di distribuzione con modalità che favoriscano la comprensione e l’accettazione da parte di tutti. La distribuzione delle prime copie del Vademecum in italiano è avvenuta in incontri pubblici informativi sul funzionamento del condominio, destinati ai residenti stranieri, alla presenza degli animatori e interpreti (in lingua inglese il 26 ottobre; lingua cinese in data 8 novembre 2008; in lingua araba il 14 novembre). Sono ora pronte le traduzioni in inglese, francese, cinese e arabo. Nel 2009, progetto prosegue con il nome Sotto lo stesso tetto, ampliando le attività e la zona d’intervento. Nel corso del 2009 al 30 settembre sono state coinvolte 514 persone residenti nella zona stazione. Nello specifico 214 persone sono state ascoltate in merito alla identificazione di tematiche e soluzioni; il 60% di queste persone è di origine straniera e il 33% è donna. 28 sono stati i casi di mediazione specifica. 23 i numeri civici coinvolti, 12 i soggetti istituzionali coinvolti dei quali 4 associazioni dell’abitare, 5 amministrazioni di condomini e 1 di Enti pubblici dell’abitare. Prosegue la presentazione e la distribuzione del Vademecum della buona convivenza in condominio nelle varie lingue con incontri nei singoli condomini coinvolti. Il Vademecum è disponibile anche sul sito del Comune. Sono 3.300 le copie ad oggi distribuite in città.

E sul miglioramento del decoro degli edifici, l’assessorato Coesione e sicurezza sociale sta lavorando a un progetto per il miglioramento dell’immagine delle facciate dei condomini con la rimozione delle antenne paraboliche esterne. Rilevante la partecipazione di immigrati ai corsi di lingua italiana promossi alla scuola Marconi; si sta progettando una serie di corsi rivolti a chi vuole avviare un’attività economica. Consistente, inoltre, il programma di riqualificazione e manutenzione dell’Area Stazione. Il Piano strutturale comunale (Psc) ha individuato la zona come ambito di riqualificazione e ha evidenziato la necessità di sviluppare una progettazione che valorizzi il legame storico con l’intera città. E’ in corso la riqualificazione dell’area del ‘Lucchetto’, mentre interventi di manutenzione su verde, segnaletica e illuminazione pubblica sono stati realizzati o sono in fase di attuazione nelle strade del quartiere. In merito alla pulizia, da parte di Enìa, di tratti porticati di viale 4 Novembre e via Turri, alcuni dei quali di proprietà privata ad uso pubblico, l’assessore Corradini ha spiegato che “si tratta di quattro interventi di pulizia straordinaria all’anno; sono a carico del Comune in quanto si tratta di interventi puntuali e particolari, che i condomini attualmente non sono in grado di compiere. Se non venissero realizzati in tal modo, avremmo una condizione di degrado”. Il presidio del territorio è assicurato dalla pattuglia dedicata della Polizia municipale (vedere gli interventi in allegato) e dall’attività coordinata dal Tavolo interforze. Sono confermati gli orari di polizia di prossimità: dalle 7.30 alle 19.30, dal lunedì al venerdì. Sono ripetuti nel 2009 gli incontri già realizzati nel 2008 tra cittadini e operatori di Polizia Municipale per concordare modalità di supporto reciproco.

“A Reggio – ha aggiunto l’assessore Corradini – circa il 15 per cento dei residenti è di origine non italiana e una parte sempre più rilevante di questi cittadini è di nazionalità italiana. Il 10 per cento, pur avendone pieno titolo, è di fatto escluso dal percorso delle scelte politico-amministrative della città. Premesso che a ogni diritto corrisponde un dovere, è necessario raccogliere e valorizzare il contributo di partecipazione di tutti. Perciò sarebbe importante se nelle Commissioni consiliari delle Circoscrizioni, aperte ai non eletti, potessero avere voce in capitolo ed essere un punto di riferimento anche i rappresentanti degli immigrati. E’ un obiettivo dei nostri progetti di partecipazione, per rafforzare l’identità civica di tutti i cittadini, in attesa che il Governo preveda un ruolo più formale degli immigrati nella vita amministrativa. Non possiamo permetterci di perdere potenzialità partecipativa”. “Non abbiamo preso sottogamba il quartiere della stazione – ha concluso Corradini – dove la situazione è obbiettivamente migliorata. Lo abbiamo anzi preso sul serio, e posto il tema a tutta la città. Abbiamo attuato un approccio innovativo, con un atteggiamento equilibrato e responsabile”.

















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