L’analisi previsionale del Centro Studi di Acimac conferma che il 2009 è stato un annus horribilis per il settore italiano dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per l’industria ceramica e del laterizio. Secondo le prime stime a campione, il fatturato del settore (pari nel 2008 a 1.825,5 milioni di euro) risulta in calo di circa il -29,2%.
Il ridimensionamento del giro d’affari ha interessato nei dodici mesi appena passati la quasi totalità delle aziende del settore, eccezion fatta per quelle che operano in particolari nicchie produttive, come ad esempio i dispositivi tecnologici per l’ottimizzazione della combustione e il risparmio energetico, o sono market leader in quei pochi mercati solo in parte interessati dalla crisi globale.
A soffrire maggiormente sono state le piccole imprese con fatturati inferiori ai 5 milioni di euro, che rappresentano ancora la maggioranza numerica del settore seppur il loro peso sia pari solamente al 10% del giro d’affari totale. Queste realtà hanno subito ridimensionamenti superiori al -32%, in linea con i cali produttivi registrati dalle ceramiche clienti in Italia, dove queste aziende realizzano la quasi totalità del loro business. Per questo motivo, le micro-aziende associate ad Acimac sono le più pessimiste sull’andamento del 2010 che prevedono altrettanto difficile. Sono sempre queste aziende ad aver fatto ricorso in misura maggiore a forme di ammortizzatori sociali e prevedono di farne uso anche il prossimo anno.
Lievemente meno negativi i risultati delle aziende di dimensioni maggiori. Si tratta di aziende più attive sui mercati internazionali e per questo meno legate a singoli mercati. Anche per questo le loro previsioni sull’andamento del 2010 sono cautamente positive. Segnali di ripresa sono iniziati ad arrivare negli ultimi mesi dell’anno e fanno sperare nella tenuta del settore e in un ridotto ricorso a forme di ammortizzatori sociali.
Il nodo occupazione
Appare meno preoccupante della media nazionale del settore dei beni strumentali la situazione occupazionale nel settore dei costruttori di macchine e attrezzature per la ceramica e il laterizio.
La maggioranza delle aziende hanno fatto un uso limitato degli ammortizzatori sociali disponibili. In media la cassa integrazione è stata attivata per circa 3 mesi e ha riguardato principalmente il solo personale di produzione. Più caute le previsioni sul 2010 anche se la maggioranza delle aziende del campione conferma che non ne farà uso, almeno che non si verifichi un peggioramento delle condizioni di mercato.
Questa situazione è dovuta in parte alla struttura organizzativa delle aziende del settore meccano-ceramico, da sempre caratterizzate da organici molto snelli, che fanno un uso importante dell’outsourcing produttivo. Pur non disponendo di dati ufficiali, il Centro Studi Acimac ritiene per questo che la situazione occupazionale sia sicuramente più difficile per fornitori e sub-fornitori delle sue aziende associate.
Le previsioni per il 2010
Si confermano leggermente positive le previsioni del Centro Studi Acimac sul 2010. Segnali incoraggianti, seppur non consolidati, arrivano da alcuni mercati esteri, in particolare dai Paesi del Nord Africa, dalla Turchia e dell’America meridionale dove, il Brasile, tra le maggiori manifatture ceramiche mondiali, pare abbia imboccato nuovamente la via della crescita.
Resta, invece, alta la preoccupazione sul mercato europeo previsto ancora in forte stallo.