Il direttore dell’Agenzia regionale della Protezione civile dell’Emilia-Romagna Demetrio Egidi e i tecnici del servizio di bacino hanno completato il sopralluogo per esaminare le due traverse sul Reno aCastel de’ Rossi e Pontecchio (a Sasso Marconi), danneggiate durante la piena dei giorni scorsi. Si tratta di due manufatti idraulici che agiscono come regolatori della portata dei fiumi, specie durante le piene.
La traversa di Castel de’ Rossi ha avuto un grave cedimento strutturale ed è necessario un intervento urgente per evitare che collassi anche il diaframma posto a monte della traversa stessa. E’ già stata individuata la soluzione che prevede, non appena la portata del Reno sarà inferiore a 25 metri cubi al secondo, il posizionamento di 10 mila tonnellate di massi ciclopici per tamponare l’attuale situazione molto precaria e evitare che, ad una successiva piena, si verifichi un aggravamento del collasso della struttura.
L’intervento sarà effettuato anticipando l’imminente dichiarazione dello stato di emergenza, richiesta nei giorni scorsi dal presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani, ora all’attenzione del Governo.
In analogia è già previsto un intervento di minore entità sulla traversa di Pontecchio, che ha avuto un cedimento per un sifonamento. Per limitare ulteriori conseguenze dannose e con criterio di somma urgenza sarà effettuato un tamponamento.
Entrambi gli interventi, d’intesa con l’assessore alla sicurezzaterritoriale Marioluigi Bruschini, saranno finanziati dalla Protezione civile regionale, in attesa dell’ordinanza ministeriale.
Dopo quelli sul nodo idraulico modenese (Secchia e Panaro) e sul Po di Volano (alla conca di Valpagliaro), il sopralluogo sul Reno completa le verifiche di tutti i punti critici dei fiumi dell’Emilia-Romagna.
Nei prossimi giorni la Protezione civile regionale effettuerà una serie di sopralluoghi per valutare le criticità dovute alle frane. Il 4 gennaio, d’intesa con il presidente Bernazzoli, sono in programmaverifiche in alcuni comuni dell’Appennino parmense (Bedonia, Monchio delle Corti, Berceto, Corniglio e altri). Dopo l’epifania, d’intesa con lapresidente Masini, sono previsti sopralluoghi nei comuni montani del reggiano (Collagna, Busana e Villa Minozzo) nonché al ponte di Sorbolo sull’Enza a Brescello, chiuso più volte perché interessato dalla piena del fiume. Successivamente è stato concordato con la provincia di Piacenza il sopralluogo nei comuni dell’Appennino interessati da criticità (Val D’Aveto, Val Nure, Val Trebbia e Val D’Arda).
L’obiettivo è di completare le ricognizioni entro gennaio per essere pronti in vista dell’attesa emanazione dell’ordinanza nazionale diProtezione civile per far fronte agli interventi urgenti che il presidente Errani ha indicato in almeno 25 milioni di euro.
La protezione civile regionale, su indicazione di Errani e dell’assessore Bruschini, sta già effettuando interventi di sommaurgenza per superare le situazioni di criticità segnalate nelle sei province di cui si è richiesto lo stato di emergenza (Ferrara, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza) e ha assicurato anche la disponibilità a intervenire a Pisa, con l’invio di 70 mila sacchetti disabbia pronti per essere consegnati non appena il Dipartimento nazionale di Protezione civile lo richiederà.
Il presidente Errani sta seguendo personalmente l’evoluzione dei fenomeni, in continuo contatto con l’assessore Bruschini, la Protezione civile nazionale e regionale.