«È una riforma inquinata dai tagli». Questo il commento della Cisl Scuola di Modena sulla riforma delle scuole superiori varata ieri dal Consiglio dei ministri, che prevede sei licei (classico, scientifico, artistico, linguistico, delle scienze umane, musicale e coreutica), undici indirizzi per gli istituti tecnici (inseriti in due settori: economico e tecnologico), due indirizzi per i professionali (industria e artigianato, servizi).
«La necessità di chiarire il quadro ordinamentale della scuola superiore è ben altra cosa dalla decurtazione del tempo scuola – afferma il segretario provinciale della Cisl Scuola, Erio Ranuzzini – Al dato positivo di un avvio della riforma limitato alle sole classi prime e che coinvolge contestualmente tutte le filiere del sistema, si contrappone l’inaccettabile scardinamento del quadro orario nelle classi successive che – spiega Ranuzzini – cambierà “in itinere” un percorso formativo scelto in precedenza dagli studenti e dalle famiglie. L’impianto del nuovo ordinamento è frutto di scelte fatte senza una base solida e ampia di consenso. La Cisl Scuola – conclude il segretario provinciale – non ritiene accettabile il mancato rispetto del principio di gradualità e rivendica una revisione del piano dei tagli, nella sua entità e nella scansione temporale». A livello locale la Cisl Scuola di Modena annuncia che chiederà un confronto con la Provincia e con l’Ufficio scolastico provinciale per discutere le problematiche connesse all’avvio della riforma, che parte a settembre. Contro i tagli, invece, saranno organizzate iniziative insieme agli altri sindacati.