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Fiorano: “Giornata speciale in mensa. La cucina romagnola: la piadina”

L’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Fiorano Modenese, in collaborazione con Cir Food, i Nidi d’infanzia, le scuole d’infanzia, le scuole primarie di Fiorano e Spezzano, presentano una “Giornata speciale in mensa. La cucina romagnola: la piadina”.

Il menu scolastico di venerdì 30 aprile 2010 sarà a base di strozzapreti del passatore, piadina romagnola con stracchino e prosciutto crudo per le scuole primarie, stracchino e prosciutto cotto per i nidi e le scuole dell’infanzia, verdura fresca, crostata di amarene.

Un laboratorio di cucina per genitori è stato programmato venerdì 30 aprile, alle ore 19, presso la cucina del nido d’infanzia di via Messori, per imparare a fare la piadina “originale” e secondo il modello dell’alimentazione mediterranea. La serata si concluderà con una piacevole degustazione.

La cucina emiliana, perlomeno quella più nota, è in¬dubbiamente una cucina solida, saporita e generosa¬mente condita. La sfoglia è un ingrediente base di molti piatti tipici della cucina tradizionale emiliana che merita, secondo l’Artusi, una riverenza: “E’ un modo di cucinare un po’ grave, se vogliamo, perché il clima lo richiede; ma succulento, di buon gu¬sto e salubre”.

La piada o piadina romagnola (pjida o pié), cotta sul “testo”, tipica piastra liscia in terracotta o ghisa o grès, è la specialità più tipica della Romagna, tanto famosa da essere conosciuta ben oltre i confini regionali. Que¬sto “pane” di vecchissima tradizione (preparato fin dai tempi dei romani) è stato riconosciuto nella gastrono¬mia tipica romagnola quale alimento sano e genuino e, come tante altre specialità ed antichi alimenti, ha una sua storia personale fra cultura popolare e ricette di cucina.

Inizialmente la piadina si trovava unicamente sulle ta¬vole delle famiglie contadine, al posto del pane, quan¬do la povertà si faceva maggiormente sentire, essendo preparata con un tipo di impasto che procurava una maggiore sensazione di sazietà.

Poi, con il passare degli anni, l’evoluzione nella pre¬parazione della piadina ha fatto sì che venisse mo¬dificata la ricetta originale, in base alle tradizioni ed alla cultura gastronomica di ogni città della Romagna. Così la piadina riminese è bassa e sottile, quella for¬livese più alta e friabile. La piada in Romagna non è solo un cibo, è uno stile di vita. La si può gustare quasi ovunque e sono numerosi, lungo le strade della Ro¬magna, i piccoli e tipici chioschi (“baracchini” della piadina) che propongono piadine fatte al momento sia nella versione classica, sia con vari ripieni. Spicchi di piada vengono serviti abitualmente nei ri¬storanti insieme al pane e avidamente consumati da grandi e bambini.

















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