Abbiamo atteso i dibattiti, sempre di rilievo, organizzati da Comunione e Liberazione per avere un qualche elemento in più di valutazione. Proviamo a leggere tra le righe quanto veramente si sia fatta la quadra nella maggioranza di Governo.
Il buon Presidente del Consiglio ha chiuso la stagione estiva rimproverando alla minoranza parlamentare di essere in crisi e di conseguenza, la larga maggioranza, non può attuare il programma. Il Ministro degli Interni lancia lo strano teorema: alcuni politici vogliono cambiare la “cosa” (Berlusconi) con un altra cosa, ma non si capisce cosa. Il Ministro delle Finanze afferma che i conti pubblici non sono un dato contabile ma un dato politico, infatti rispecchiano la tenuta sociale e produttiva del paese che non è più in grado di sopportare la “626”. Forse non sono abbastanza gli infortuni sul lavoro, circa 1200 annui mortali?
Il Ministro del lavoro è ancora in ferie ma ci ha lasciato una perla sul caso Melfi: è una lite condominiale e il Governo non può intervenire. Il Segretario Generale della CISL, seguito dal suo pari della UIL, ha avuto una illuminazione sulla via di Damasco: Non ci sono diritti dove non c’è lavoro. E si potrebbe continuare, ma questi elementi bastano per affermare che la CINA è vicina.
Con una maggioranza cosi larga le riforme che servono al paese non le impedisce nessuno, anzi si potrebbero trovare altri alleati, il problema è quale riforme fare…per il paese o per alcuni? Questo comporta l’implosione del governo, troppi lodi, Mondadori, Alfano, Processo breve ecc ecc., tranne la riforma fiscale, quella utile, quella che rimette in circolo produttivo i capitali finanziari, rifugio legale, non sempre, per erosioni ed evasioni fiscali.
In un articolo in pubblicazione, il nostro partito ha fatto 2 conti al “condono fiscale“ del quale ha aderito la Mondadori e sicuramente ne farà altri due ad HERA che annuncia un raddoppio degli utili e un fatturato in calo. Ce tanto da essere preoccupati perché dobbiamo dare atto alla Presidente di Confindustria che dice il vero quando afferma che la Fiat, nel non reintegrare nei posti di lavoro i 3 operai, sta attuando una prassi consolidata e i sindacalisti l’ hanno accettata da sempre. Oggi lo scontro è alto, talmente da far intervenire il Presidente della Repubblica, si delineano i rapporti sociali tra capitale e lavoro, aldilà di quel che dice l’A. D. di Fiat. Capitale e lavoro sono alleati nella produzione di ricchezza, ci si divide nella redistribuzione.
I Socialisti non hanno dubbi, stanno dalla parte del lavoro e sono ai cancelli di Melfi, assieme ai lavoratori.
(Partito Socialista Italiano, sezione di Sassuolo)