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Area Nord: reati in calo del 9% ma i Sindaci chiedono più flessibilità alla Polizia di Stato

Per la prima volta il tavolo di coordinamento per la sicurezza e l’ordine pubblico dell’Area Nord si è tenuto nella Bassa. Una riunione simbolica, utile a testimoniare l’interesse delle forze dell’ordine per un territorio spesso teatro di fatti criminosi. Oltre al Prefetto Basile, al Questore Margherito ai vertici provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, hanno partecipato al summit i 9 sindaci dell’Area Nord e i comandanti delle polizie municipali.

I dati portati dal Prefetto risalenti al 2009 e ufficializzati dal ministero degli Interni parlano di un calo sostanziale dei reati, con i furti in abitazione ed esercizi commerciali ridotti del 9% rispetto al 2008.

“Abbiamo comunque segnalato – spiega il presidente dell’Ucman, Carlo Marchini – che la percezione d’insicurezza da parte dei nostri cittadini è in aumento e ho portato sul tavolo la rassegna stampa dal 1 gennaio a oggi che evidenzia almeno 100 eventi di cronaca negli ultimi 9 mesi. Invitiamo tutti coloro che fossero vittime di reati, anche se all’apparenza insignificanti, di inoltrare denuncia alle forze dell’ordine, anche perché il calo delle segnalazioni è un rischio evidenziato da più sindaci. In compenso, però, è emerso il nostro apprezzamento per l’attività svolta da carabinieri, polizia e guardia di finanza per contrastare la criminalità, In particolare abbiamo chiesto massima tutela per i furti nelle case e nei negozi, evidenziando inoltre un notevole incremento delle rapine in abitazione, episodi nuovi per la nostra terra. Si è poi parlato di criminalità organizzata anche alla luce delle brillanti operazioni portate a termine dalle forze dell’ordine contro il clan dei Casalesi. E’ innegabile che ci siano tentativi di introdursi nel tessuto economico e sociale e quindi ci appelliamo nuovamente ai cittadini: non abbiate timore di denunciare”.

Ma a Mirandola è tornata alla ribalta anche la riorganizzazione delle forze dell’ordine per il presidio dell’Area Nord. Una riorganizzazione che vede la polizia di Stato operare soltanto nel territorio mirandolese, lasciando ai carabinieri il controllo degli altri Comuni. Al riguardo emerge che i militari dell’Arma, subito dopo le nuove disposizioni, hanno incrementato del 35% la loro attività di pattugliamento e di servizi.

“I dati sulla riorganizzazione – aggiunge Marchini – si vedranno soltanto nel futuro. Ho portato l’esempio del distretto carpigiano, rivisto in modo simile a quello dell’Area Nord. Lì Carpi rappresenta il 70% del territorio, mentre qui Mirandola è il 28%. Per cui i sindaci hanno chiesto alla polizia una maggiore flessibilità. Abbiamo chiesto a più riprese e con convinzione che gli agenti possano operare anche in altri Comuni e non soltanto per particolari operazioni. Al momento ci è stato comunicato che la polizia potrà intervenire all’infuori di Mirandola, semmai i carabinieri fossero già impegnati in altri servizi importanti”.

E a chiudere la panoramica sul tavolo di coordinamento emerge la volontà dell’Area Nord di dare un netto impulso al corpo unico di polizia municipale, da cui, al momento, restano fuori i comuni di Cavezzo, Finale e San Possidonio.

“Dal 1 gennaio – conclude il presidente dell’Ucman – il corpo unico entrerà a regime. Si tratta di mettere in campo 50 agenti, garantendo almeno 4 giorni alla settimana di terzo turno (dalle 19 all’una di notte). L’impegno dei Comuni per la sicurezza stradale e nel controllo contro l’abusivismo economico ed edilizio è chiaro ed evidente. Mi auguro che la riorganizzazione dei servizi delle forze dell’ordine possa dare altrettanti buoni risultati, tenendo conto che il Prefetto ha evidenziato che nessun agente o carabiniere è stato trasferito”.

















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