La cerimonia di inaugurazione di Ca’ Rossa nella Riserva delle Salse di Nirano e la ‘Festa dei sapori d’autunno’, organizzata in collaborazione con le associazioni Gefi, Residente delle Salse, Amici del Castello, Fiera San Rocco e gruppo di Fiorano dell’Ana è stata rinviata a domenica 24 ottobre a causa delle annunciate condizioni atmosferische avverse.
Ca’ Rossa venne acquistata nel 1999 e, grazie all’impegno congiunto della Provincia di Modena, della Regione Emilia-Romagna e dell’Amministrazione Comunale, è stato poi possibile procedere al risanamento conservativo dell’edificio, che si trovava in stato di abbandono ed a rischio crollo. L’edificio, classificato come “edificio di valore storico-architettonico culturale e testimoniale” è un significativo esempio di manufatto agricolo a “porta morta” di origine ottocentesca, la più tipica delle case rurali della campagna reggiano-modenese. Essa prevedeva per i vari ambienti un’organizzazione molto semplice e funzionale. La parte rustica, contenente la stalla, il fienile ed ambienti di servizio, era unita all’abitazione con un lungo portico coperto, denominato ‘porta morta’, perché in origine era chiuso al suo termine sul lato opposto.
Il progetto di restauro, dell’edificio, oltre a rispettare la tipologia e la distribuzione degli spazi di questo complesso rurale, si è basato sui più recenti indirizzi di bioarchitettura per il contenimento dei consumi energetici e per la produzione, mediante sistemi ad energia rinnovabile, di buona parte dell’energia consumata all’interno dell’edificio stesso.
Cà Rossa diventa un ecomuseo, il luogo fisico dove rievocare le tradizioni, partecipare alla tutela della riserva, promuovere i prodotti tipici locali, accogliere i visitatori ed educare e sensibilizzare al rispetto dell’ambiente.
Nell’Ecomuseo si individua “un patto con cui una comunità si prende cura del territorio”. Un patto non scritto ma percepito e condiviso come una bussola dello sviluppo locale, dove storia, territorio vivente e comunità locali sono risorse per obiettivi di crescita in una visione di sviluppo sostenibile. L’oggetto dell’Ecomuseo è dunque il territorio, inteso non solo in senso fisico, ma anche come storia della popolazione residente e dei sedimenti materiali e immateriali lasciati da coloro che lo hanno abitato in passato. Un intreccio tematico che va dalla storia naturale (flora, fauna, assetto geologico e mineralogico, ecc.) alla cultura materiale, via via fino alla peculiarità storica locale.
L’educazione al futuro, il processo partecipativo e lo sviluppo locale sono alcuni degli obiettivi che l’educazione ambientale si pone e che molto hanno a che fare con l’Ecomuseo.
Infatti, l’educazione è uno strumento primario per sensibilizzare la popolazione verso lo sviluppo sostenibile e per rendere partecipi tutti i cittadini, soprattutto i più giovani, a una gestione del territorio più consapevole. Gli insegnanti, gli alunni ma anche gli abitanti e i visitatori, possono trovare, in Ca’ Rossa un luogo di formazione permanente con proposte e attività di varia natura, con laboratori dei sensi, con percorsi guidati alla riscoperta degli attrezzi, delle immagini e delle tradizioni del mondo contadino dove la sostenibilità dei comportamenti di vita era una necessità ed un patto tacito verso la natura ed il territorio sentiti fortemente come parte di sé.
Perché, diceva A. De Saint Exupery: “Non ereditiamo la terra dai nostri avi, ce la facciamo prestare dai nostri figli”.