Con la sottoscrizione della Convezione locale coi laboratori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prende il via la fase di attuazione operativa del Tecnopolo di Modena e Reggio Emilia e della rete dei laboratori associati.
Sono quattro le strutture accademiche modenesi-reggiane, cui si aggiunge il Laboratorio CRPA LAB, coinvolte nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro per la realizzazione della Rete Regionale di Alta Tecnologia: INTER MECH MO.RE, Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari”, EN&TECH e BIOGEST – SITEIA, dedicati a specifici programmi di ricerca suddivisi nelle sei piattaforme tematiche (agroalimentare, costruzioni, energia ambiente, Ict e design, meccanica dei materiali, scienze della vita).
In questi laboratori sono già al lavoro oltre 180 ricercatori, molti dei quali giovani. Entro i prossimi due anni, invece, saranno in tutto più di 310 i ricercatori in attività, dei quali 130 circa con nuovi contratti o assegni di ricerca: il resto delle risorse umane è rappresentato di ricercatori e professori già presenti nell’Ateneo e nei Centri di ricerca, che si troveranno ad operare in un network a forte valenza strategica per il sistema produttivo e in rete con altre importanti strutture di ricerca a livello locale regionale ed internazionale.
Con l’atto di firma odierno per il Tecnopolo MO.RE viene sancito l’impegno delle Università, degli Enti di ricerca e delle imprese presenti sul territorio per promuovere l’economia dell’innovazione e della conoscenza e l’evoluzione dei sistemi produttivi verso l’alta tecnologia: il passaggio ‘dai distretti produttivi ai distretti tecnologici’ è, infatti, la prospettiva strategica alla base degli interventi messi in campo dalla Regione.
«È il segno dell’azione politica di una Regione che non si limita ad affrontare e amministrare l’emergenza. C’è la crisi e siamo tuttora in mezzo al guado, ma proprio per questo siamo al lavoro per preparare il futuro. La nostra visione è quella di un’Emilia-Romagna capace di produrre idee e trasformarle in progetti e in prodotti», ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli.
Il programma dei Tecnopoli, in attuazione dell’Asse 1 del Programma Operativo Regionale Fsr 2007-2013, per un investimento complessivo di 246 milioni di euro (142 milioni le risorse pubbliche provenienti sia dai Fondi europei sia dalle risorse regionali, a cofinanziamento dell’impegno delle Università, degli Enti di ricerca e degli Enti locali che si sono impegnati a sostenere, nei rispettivi territori), parte delle quali verranno impiegate (40 milioni, di cui 25,6 esclusivamente per la ricerca e gli altri per opere strutturali) per sviluppare le iniziative di ricerca dislocate sul Tecnopolo di Modena e Reggio Emilia, è sostenuto da un accordo quadro tra la Regione, le Università e gli Enti di ricerca, che ha definito gli impegni e il nuovo schema di governance, basato sul lavoro in rete, sullo sviluppo di strumenti per la condivisione e la promozione di competenze e attrezzature scientifiche, e sul coinvolgimento delle imprese.
«Questo – ha aggiunto Muzzarelli – conferma che l’obiettivo del progetto è quello di assicurare, anche a medio e lungo termine, un concreto ed efficace beneficio per il sistema produttivo emiliano-romagnolo contribuendo con la ricerca, l’innovazione, il trasferimento tecnologico ad assicurare più competitività e più chance nel mercato globale. Consideriamo fondamentale un’interazione continua e produttiva tra il mondo della ricerca ed il sistema delle imprese».
Sono 10 i Tecnopoli previsti sul territorio regionale, nei quali si insedieranno i Laboratori di ricerca industriale, i Centri per l’innovazione, gli incubatori per le nuove imprese tecnologiche, strutture per il trasferimento tecnologico, sedi di ricerca delle imprese. Le istituzioni scientifiche coinvolte sono l’Università di Bologna, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Università di Ferrara, l’Università di Parma, le sedi di Piacenza del Politecnico e della Cattolica di Milano, il Cnr, l’Enea, l’Istituto Ortopedico Rizzoli e altri organismi di ricerca. E poi per gli Enti locali, in particolare le Province, i Comuni capoluogo e i Comuni che ospiteranno laboratori e infrastrutture della rete.
Territorialmente sono complessivamente 5 le strutture di ricerca (finanziate con fondi Por Fsr compreso il CRPA LAB) interessate, tutte con configurazione autonoma dal punto di vista giuridico-organizzativo e scientifico e collegate tra loro in rete attraverso il lavoro di coordinamento svolto da Aster, nell’ambito delle Piattaforme Tematiche.
Importanti le ricadute, ovviamente, per le imprese e le principali filiere produttive della regione, che già in questi anni hanno sviluppato importanti progetti di ricerca industriale con le Università ed Enti di Ricerca, grazie alle attività del ‘Programma regionale per la ricerca industriale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico (Prriitt), e che potranno godere, con la nuova programmazione, della messa a disposizione, di un significativo bacino di competenze tecnico-scientifiche e di qualificate strutture e strumentazioni.
L’attività del Tecnopolo di Modena e Reggio Emilia si inserisce nella più ampia attività promossa dalla Regione Emilia Romagna in attuazione del Por-Fsr 2007-2013, che si compone di quattro assi di attività-ricerca, innovazione, energia, beni ambientali e culturali- e che vede già attivi 1100 progetti per le imprese, l’individuazione delle trenta aree ecologicamente attrezzate e 38 progetti in campo ambientale e culturale. Rispetto ai 347 milioni di euro, la Regione Emilia Romagna ha già assunto impegni contabili per 130,8 milioni e impegni vincolanti per 293,6 milioni, ed ha rispettato tutti gli impegni relativi alle certificazioni di spesa previste.
“In un momento di difficoltà per l’economia nazionale, regionale e locale – commenta il Rettore professor Aldo Tomasi, Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – la scommessa della Regione Emilia Romagna di puntare al potenziamento ed alla qualificazione di avanzati distretti tecnologici, sostenendo in particolare la ricerca universitaria cui viene assegnato un ben definito ruolo strategico organizzativo-gestionale per il loro decollo, costituisce un atto di lungimiranza da parte di chi non si vuole arrendere all’evidenza della crisi e vuole continuare a progettare con volontà e determinazione un futuro migliore. Ne trarrà principalmente giovamento il sistema delle imprese che potrà attingere ad idee, ricerche, strumentazioni ed attrezzature, nonché strutture, capaci di renderle più competitive per quanto riguarda l’innovazione di prodotti e processi necessari alla fuoriuscita dalla crisi. Attraverso i Tecnopoli il territorio potrà contare su una rete sinergica di laboratori di ricerca e sviluppo che si avvalgono di competenze, cervelli e giovani ricercatori altamente qualificati, in grado di avviare anche nuove iniziative imprenditoriali. Con la firma delle convenzioni verranno immesse per questi obiettivi importanti ed ingenti risorse, in grado di promuovere anche lavoro e nuova occupazione giovanile nel settore della ricerca”.
I LABORATORI
Laboratorio INTER MECH – MO.RE
Presso la sede di Modena svilupperà ricerche nell’ambito della ingegneria meccanica, della meccanica dei materiali e dell’ICT per le imprese e significativamente di:
– Automotive
– Trasmissioni meccaniche e vibrazioni
– Sistemi di produzione automatizzati e robotizzati
– Idraulica del veicolo
– Antincendio
– Meccanica dei materiali
– Proprietà meccaniche dei materiali e fenomeni di attrito ed usura alla multiscala
– Rivestimenti e trattamenti superficiali alla micro-nano scala
– Ingegnerizzazione di rivestimenti alla macro-micro scala
– Applicazioni informatiche di Visione Artificiale
– Reti di broker per l’ottimizzazione della logistica
– Sistemi ERP open-source per piccole imprese
– Video-sorveglianza e reti di sensori per la sicurezza
– Design industriale e prototipazione virtuale
• Settori di impatto: Meccanica; Automotive; Oleodinamica;
Meccatronica; Macchine agricole; Automazione;
Meccanica industriale e Robotica industriale; Informatica;
Biomeccanica e Biomedicale; Elettronica.
Presso la sede di Reggio Emilia svilupperà ricerche nell’ambito della ingegneria Meccatronica e significativamente di:
– Oleomeccatronica
– Materiali meccatronici
– Diagnostica e manutenzione meccatronica
– Sistemi elettronici industriali
– Controllo e ottimizzazione di sistemi robotici e industriali
• Settori di impatto: Oleodinamica; Macchine agricole; Automazione
e Meccanica industriale; Elettronica industriale e di consumo.
Personale dedicato attualmente circa 80 figure di ordinari, associati, ricercatori e personale tecnico amministrativo a tempo parziale.
Le nuove assunzioni saranno circa 85, tra giovani ricercatori, assegnisti di ricerca, contratti a pagamento triennali.
Prevista per il prossimo anno l’avvio della costruzione della nuova Palazzina “Area Innovazione” presso il Campus di Ingegneria di Modena per una superficie di circa 1.700 mq e l’ampliamento dei laboratori pesanti esistenti per una superficie di circa 340 mq con un investimento in cofinanziamento (Regione, Camera di Commercio di Modena, Università) di 4,7 milioni di euro.
Prossimo avvio della ristrutturazione del Capannone 19 dell’Area Ex-Reggiane a Reggio Emilia che ospiterà i laboratori del Tecnopolo – sede di Reggio Emilia. La superficie da realizzare è di circa 3.500 mq (di cui 1.373 destinata a Intermech e En&Tech) per un investimento in cofinanziamento (Regione, Comune di Reggio Emilia) di 5,5 milioni di euro.
Responsabile: prof. Angelo Oreste Andrisano
Laboratorio CENTRO DI MEDICINA RIGENERATIVA “STEFANO FERRARI”
Ha sede a Modena e si occupa di Medicina rigenerativa: terapia cellulare e genica promuovendo ricerche nell’ambito di:
– Terapie avanzate per la rigenerazione di organi e tessuti, con particolare riferimento ai tessuti epiteliali
– Sviluppo di nuove tecnologie di interesse industriale in ambito biomedica
– Cura di malattie orfane e senza alternativa terapeutica
• Settori di impatto: Farmaceutico-biotecnologico; Biomedicale; Sanitario.
Attualmente può contare sulla presenza di circa 50 figure di ordinari, associati, ricercatori e personale tecnico amministrativo che già lavorano presso il Centro.
Nei prossimi due anni previste nuove assunzioni per circa 20 unità, tra giovani ricercatori, assegnisti di ricerca, contratti a pagamento e personale tecnico-amministrativo.
Responsabile: prof. Michele De Luca
Laboratorio EN&TECH
Ha sede a Reggio Emilia e si occupa di Tecnologie Integrate per la Ricerca Sostenibile, della Conversione Efficiente dell’Energia, dell’Efficienza Energetica degli Edifici, dell’Illuminazione e della Domotica sviluppando ricerche avanzate nell’ambito di:
– Materiali e sistemi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici
– Dispersioni termiche
– Progettazione edifici autosufficienti dal punto di vista energetico
– Sviluppo piattaforme di home e building automation
– Sistemi di illuminazione domestica ad alta efficienza energetica
– Sviluppo prototipi avanzati teorico-sperimentali per la conversione efficiente dell’energia in ambito:
– a) del fotovoltaico di terza generazione,
– b) dell’eolico, della trigenerazione,
– c) della cogenerazione a combustibile metallico
• Settori di impatto: Energia; Edilizia e Costruzioni; Ceramica; ICT; Domotica.
Personale dedicato attualmente più di 20 figure di ordinari, associati, ricercatori e personale tecnico amministrativo a tempo parziale.
Le nuove assunzioni saranno 10, tra giovani ricercatori, assegnisti di ricerca, contratti a pagamento triennali.
Il laboratorio potrà contare su uno spazio condiviso con Inter Mech di quasi 1.400 mq, che troverà collocazione nel padiglione 19 ex Reggiane. Il bando assegnazione dei lavori uscirà nella primavera del 2011 e prevede un finanziamento di 5,5 milioni di euro.
Responsabile: prof. Stefano Ossicini
Laboratorio BIOGEST – SITEIA
Ha sede a Reggio Emilia e si occupa di Gestione e miglioramento genetico di risorse biologiche di interesse agro-alimentare ed industriale, e dell’innovazione nelle Tecnologie Alimentari. Svilupperà ricerche nell’ambito di:
– Valorizzazione delle risorse alimentari regionali, dello sviluppo e del miglioramento di prodotti alimentari regionali;
– Sviluppo di Marcatori molecolari per la tracciabilità di materie prime e per la loro identificazione con kit molecolari;
– Individuazione, messa a punto e validazione di analisi chimiche dei costituenti con tecniche cromatografiche e analisi sensoriale;
– Validazione di metodi di analisi dei lipidi nei prodotti carnei e messa a punto di metodologie innovative per il rilievo di misure fisiche;
– Materiali innovativi e sostenibili per il confezionamento, active e intelligent packaging, trattamento degli alimenti confezionati e nuovi contenitori per alimenti ecocompatibili;
– Biotecnologie non transgeniche: sviluppo di schemi e procedure di miglioramento assistito (MAS – Marker-Assisted Selection) per l’innovazione di prodotto.
• Settori di impatto: tecnologie alimentari; produzioni vegetali ed animali; industria delle sementi; Filiera cerealicola-dolciaria; Lavorazione delle carni e del pesce; Trasformazione e conservazione di prodotti ortofrutticoli, lattiero-caseari, tè, caffè; Settore enologico; Prodotti dietetici.
Personale dedicato attualmente circa 30 figure di ordinari, associati, ricercatori e personale tecnico amministrativo a tempo parziale.
Le nuove assunzioni saranno 15, tra giovani ricercatori, tecnici, e assegnisti di ricerca.
Anche Biogest – Siteia verrà sistemato nel Capannone 19 dell’Area Ex-Reggiane. La superficie ad esso destinata è di 565 mq per un investimento complessivo relativo a tutto il comparto dei laboratori in cofinanziamento (Regione, Comune di Reggio Emilia) di 5,5 milioni di euro.
Responsabile: prof. Andrea Antonelli
* Saranno previsti anche spazi per l’incubazione e spazi per attività di servizio a supporto dello sviluppo di spin off da ricerca e di nuove imprese high-tech per i vari laboratori del Tecnopolo.