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Cardone, PSI Sassuolo sulla questione Moschea

Ancora permane l’avvitamento, a Sassuolo, sulla questione “centro culturale Islamico“, purtroppo, talvolta, con toni da stadio e vista la serietà del contendere, riteniamo che tutto ciò non fa onore alla riconosciuta e radicata tolleranza dei cittadini sassolesi.Ci sembra che i Musulmani, non hanno chiesto aiuti finanziari all’Amministrazione Comunale, anzi a loro spese hanno acquisito un terreno è stanno predisponendo la documentazione per l’avvio dell’iter amministrativo per la costruzione di un centro culturale con annesso luogo di culto, in un sito compatibile con la programmazione urbanistica, perlomeno a detta dei tecnici di parte.

Ci rendiamo conto che la questione è stata oggetto di valutazioni politiche attraverso una discussione e votazione del Consiglio Comunale, ma secondo noi, a fronte di fatti nuovi, c’è sempre la possibilità di ridiscutere le cose.

Siamo certi, sperando di non urtare nessuno, visto che parliamo di culto, la conoscenza della norma che assegna alla Chiesa Cattolica, contributi pari all’8% degli oneri di urbanizzazione secondaria, per la costruzione di Chiese e che nello stesso capitolo attingono i finanziamenti per la costruzione di scuole materne. Secondo noi ci sarebbe da riequilibrare l’intervento a favore delle scuole visto che le scuole mancano e le Chiese sono sufficienti.

Sulla questione Moschea le forze politiche sono impegnate in battaglie di principio, con il risultato che i cittadini di fede Islamica sono costretti a pregare il loro Dio per strada ed i sassolesi si dividono perdendo, così, di vista i veri problemi che assillano la città.

Riteniamo i cittadini di fede Islamica, come tutti gli altri “uomini“ indipendentemente dal colore della pelle, del credo religioso e del pensiero politico, che osservano le leggi dello Stato italiano, debbono, anche, godere dei diritti basilari della convivenza umana, sanciti dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo.

Ricordiamo ai professionisti della “dimenticanza” che da tempo è stata, da noi, posta la questione di una programmazione, attraverso aggregazione territoriale più vasta….. abbiamo, documentalmente, invitato a discutere di un area metropolitana Modena – Reggio viste le potenzialità socio economiche delle due Province.

Per ritornare alla realtà fattuale, abbiamo anche sollecitato la costituzione di Distretti Industriali, come prevista dalla normativa in vigore, e come hanno fatto i Veneti, con risultati importanti.

In tali contenitori, non sovrastrutture, ci si può misurare, su diversificate materie (credito, fisco, infrastrutture, politiche industriali) compresa la programmazione territoriale.

Non siamo riusciti a confrontarci nemmeno a livello di associazione dei Comuni del Comprensorio Ceramico e proprio in presenza di tali atteggiamenti dilatori avevamo richiesto l’intervento del Sig. Presidente della Provincia…..invano.

Abbiamo avuto notizia di disponibilità all’apertura di un confronto, in una materia socialmente importante, a livelli più ampi, questo ci fa sperare, ma se ci fosse una accusata ricevuta da parte del Presidente della Provincia sarebbe ancora meglio.

(Mario Cardone Partito Socialista – Libero Pensiero )

















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