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Rinnovabili, le proposte di Modena per modificare il decreto

«Ripristinare almeno per il 2011 le condizioni del terzo Conto energia e ristabilire a breve gli incentivi per il 2012 affinché le imprese e gli enti locali possano confermare gli investimenti programmati». E’ solo una delle richieste di modifica del recente decreto Romani sugli incentivi per gli impianti a energia rinnovabile scaturite nel corso dell’incontro promosso dalla Provincia di Modena martedì 15 marzo alla Camera di commercio con l’obiettivo di definire, insieme ai rappresentanti delle associazioni economiche delle piccole e medie imprese, proposte di modifica a difesa degli investimenti effettuati e quelli in programma. Hanno partecipato il presidente della Provincia Emilio Sabattini, gli assessori provinciali Stefano Vaccari (Ambiente) e Daniela Sirotti Mattioli (Politiche per l’economia), alcuni sindaci oltre ai rappresentanti di numerose imprese di associazioni ambientaliste e delle organizzazioni di categoria Confapi, Cna, Lapam, Legacoop, Confcooperative, Confindustria.

Sintetizzando le diverse proposte emerse dal dibattito, Vaccari ha chiesto anche «l’eliminazione dal decreto del riferimento ai tetti di produzione, di riconsiderare il ricorso alle aste al ribasso e di individuare forme di sostegno ai Comuni aderenti al Patto dei Sindaci con l’Unione europea, come lo scomputo dal Patto di stabilità degli investimenti verdi».

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i dati sull’effetto del decreto sull’economia modenese. Come ha chiarito Vaccari «a rischio ci sono investimenti pubblici per un ammontare superiore ai 53 milioni euro, a cui vanno aggiunti gli investimenti di imprese e famiglie già programmati che ora, nell’incertezza del provvedimento sono bloccati». Nel modenese il decreto blocca gli investimenti della Provincia per dotare le scuole superiori di impianti fotovoltaici e di diversi Comuni tra cui Campogalliano, Castelnuovo, Mirandola, San Felice sul Panaro, San Prospero, Serramazzoni, Soliera, Spilamberto e Vignola. Gli interventi dei Comuni avrebbero consentito una mancata emissione di oltre cinque mila tonnellate di anidride carbonica all’anno e un risparmio di quasi due mila tonnellate di petrolio equivalente.

La Provincia ha deciso comunque di mantenere l’impegno di attivare un fondo per le energie rinnovabili, analogo a quello per l’innovazione, che prevede un milione di euro all’anno per tre anni destinati a sostenere gli investimenti delle imprese su efficienza e risparmio energetico.

















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