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‘Stella deve tornare a casa’: domani una manifestazione davanti al Tribunale dei Minori di Bologna

Martedì 14 giugno alle ore 10.30 si terrà una manifestazione davanti al Tribunale dei Minori di Bologna a sostegno di Stella, figlia dei coniugi Camparini che recentemente sono stati ospiti a “Chi l’ha visto?”. Le associazioni e movimenti sostenitori della manifestazione sono: CCDU TRENTO – Ass. GENITORI NEGATI – Ass. FIGLI LIBERI – Ass. GENITORI SOTTRATTI – Mov. FEMMINILE PER LA PARITA‘ GENITORIALE – Ass. GESEF – Ass. CRESCO A CASA (TN) – Gruppo Facebook PER STELLA INSIEME.

Le associazioni chiedono a tutti i cittadini di manifestare davanti al tribunale dei minori perché sia fatta giustizia. Purtroppo al giorno d’oggi un certo tipo di psicologi, psichiatri e assistenti sociali ha il potere di decidere se i genitori sono “idonei”. Se fanno una perizia sulla famiglia, se sostengono circostanze NON corrispondenti alla realtà, opinioni o fatti soggettivi, un qualsiasi giudice potrebbe togliere il bambino alla famiglia senza che possano fare niente per difendersi.

La vicenda di Stella (nome di fantasia) inizia anni fa in base alla relazione dei servizi che accusavano i genitori di avere una casa fatiscente sebbene non avessero mai visto l’abitazione. In seguito, sia i servizi che il consulente del tribunale hanno compreso che la coppia era perfettamente in grado di crescere la bambina e hanno chiesto di riassegnarla ai genitori. Inspiegabilmente il collegio giudicante, composto da due giudici togati e due onorari (psicologi o psichiatri), ha deciso di dare la piccola in adozione. I genitori, spinti dall’amore e dall’ingiustizia di cui si sentivano vittime, hanno “rapito” la loro stessa figlia per ben due volte. Per amore della figlia si sono fatti ben 7 mesi di carcere, ma alla fine sono stati liberati. Nella trasmissione “Chi l’ha visto?” la tutrice ha riferito che ci sono 350 pagine di perizia (come se il numero di fogli fosse una prova) che affermano che i genitori non sarebbero “idonei”, ma non ha saputo riportare un solo elemento concreto di tale presunta “incapacità”. Il 14 giugno il tribunale dovrà decidere il futuro di Stella.

Il caso di Stella non è l’unico. Abbiamo raccolto molti casi in cui la motivazione per l’allontanamento stava SOLO NELLA TESTA DELLO PSICHIATRA, senza prove oggettive e persino in contrasto con i fatti reali. Ci auguriamo che sia permesso anche al piccolo M. A. di avere regolari rapporti affettivi con nonna Loretta, gli zii e i cuginetti, affinché possano compensare l’enorme e insostituibile vuoto affettivo che la TRAGICA MORTE DELLA MAMMA ha lasciato nel cuore, nella mente e nell’anima del piccolo. Ci auguriamo che il piccolo Luigi (nome di fantasia) possa smettere di scrivere su tutti i quaderni che vuole tornare a casa e gli sia permesso di coronare il suo sogno di riabbracciare la sua mamma Silvia (nome di fantasia), anche se la psicologa ha sentenziato che lei lo “ama troppo”. Nonna Loretta e mamma Silvia saranno a Bologna assieme ad altre mamme, papà, nonni e nonne. Ci auguriamo che la dimostrazione possa aiutare anche tutti questi bambini, che purtroppo ormai sono parecchie migliaia.

Spesso si è convinti che la sottrazione di minori sia dettata da oggettive condizioni di degrado. Si da per scontato che la decisione del giudice si basi su abusi gravi e oggettivi. Ma leggendo attentamente le carte si scopre che in parecchi casi la motivazione è di natura psicologica, soggettiva e alquanto questionabile. Ci cono molti casi di genitori che non giungono alle cronache e soffrono in silenzio di ingiustizie a causa di un sistema di relazioni e segnalazioni ai tribunali che non consente difese, soprattutto nel caso di persone poco abbienti, che non hanno la possibilità di far valere i propri diritti.

















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