Placido Rizzotto è stato giustiziato a Corleone a soli 34 anni da una banda guidata dal giovane Luciano Liggio. Rizzotto era amato dalla gente e temuto da Cosa nostra. Era il segretario della Camera del lavoro di Corleone, era un socialista, un combattente: la notizia della sua morte, della sua uccisione avrebbe creato problemi. Così, dopo averlo ammazzato, i sicari lo caricarono sulla schiena di un mulo e gettarono il corpo nel fondo di un crepaccio. Allora, Liggio e gli altri furono assolti per insufficienza di prove, dopo aver ritrattato la loro confessione in sede processuale. Il 7 settembre 2009 furono trovati i resti di Placido presso le foibe di Rocca Busambra ma solo il 9 marzo 2012 si è potuto avere la conferma dell’identità grazie all’esame del DNA comparato con quello del padre Carmelo Rizzotto, morto da tempo e riesumato per questo scopo.
“La conferma che i resti ritrovati sono realmente di Placido Rizzotto, giovane sindacalista assassinato dalla mafia 64 anni fa per il suo coraggio e le sue idee giunge proprio nel momento in cui le parole << Mangano è un eroe >> di dell’Utri non smettono di striderci nelle orecchie..” Così il Coordinatore Provinciale dell’IDV di Modena Alessandro Borghetti. “Come Italia dei Valori” – continua il Coordinatore Idv – “chiediamo alla Provincia ed a tutti i Comuni della Provincia di Modena d’inviare una pietra per costruire il sepolcro di Placido Rizzotto” aderendo quindi alla proposta di Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia per “dare il segno concreto che tutta Modena è unita contro la lotta alla mafia e riconosce l’onore che merita un martire per lo Stato”.
(Alessandro Borghetti, Coordinatore Provinciale Idv Modena)