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Sisma, in mille al presidio Cgil oggi a Roma

Un migliaio di lavoratori, pensionati, cittadini delle zone colpite dal terremoto del 20-29 maggio hanno partecipato questa mattina al presidio promosso dalle strutture regionali Cgil dell’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto in piazza del Pantheon a Roma. “Fateci respirare!”, questo lo slogan molto semplice e chiaro dello striscione che campeggiava sul palco della manifestazione, alludendo alle richieste centrali della protesta: sospensione delle trattenute fiscali e previdenziali sulle buste paga e sulle pensioni, insieme alla moratoria delle tasse sino al termine dello stato di emergenza, a giugno 2013, per chi ha subito danni dal terremoto; quindi una rateizzazione equa del dovuto, per evitare il rischio di buste paga zero. L’altra richiesta riguarda la proroga degli ammortizzatori per evento sismico fino al termine dello stato di emergenza, con relativa promulgazione del decreto attuativo da parte del governo, considerando che 12.000 lavoratori sono ancora in cassa integrazione e che purtroppo ci vorrà tempo per tornare al lavoro.

Queste richieste sono condivise e sostenute in maniera bipartisan dai parlamentari – alcuni dei quali presenti stamattina – Ghedini, Balboni, Barbolini, Bastico, Berselli, Bertuzzi, Bettamio, D’Alia, Germontani, Mercatali, Nerozzi, Palmizio, Pignedoli, Sangalli, Soliani, Torri, Vitali, Zavoli, Giovanardi, i quali hanno presentato emendamenti ad hoc, da inserire nella conversione in legge del decreto 174 nelle parti che riguardano i provvedimenti per il terremoto e che non rispondono ai problemi reali del territorio coinvolto. Se gli emendamenti non verranno accolti, il rinvio dei tributi e dei contributi termina il 16 dicembre.

I manifestanti di piazza del Pantheon provenivano in particolare dalle province di Modena, Reggio Emilia, Ferrara e Bologna per l’Emilia Romagna, da Mantova per la Lombardia e da Rovigo per il Veneto, che sono le zone maggiormente interessate. Hanno preso la parola lavoratori e dirigenti sindacali, tra i quali il segretario generale della Cgil Emilia Romagna Vincenzo Colla e il segretario Cgil nazionale Danilo Barbi.

“Qui c’è gente che vuole tornare a vivere, che non molla – ha affermato tra l’altro Barbi – ma che ha bisogno di sostegno per affrontare la ricostruzione. La Cgil è pronta a tornare in piazza se le nostre richieste non verranno accolte dal governo.”

















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