Nella seduta odierna, la Commissione regionale per la promozione di condizioni di parità tra donne e uomini, ha provveduto alla nomina di un nuovo vicepresidente, Rita Moriconi (Psi-Pd), che sostituisce Gabriella Meo (Sel-Verdi), recentemente entrata a far parte dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa.
La commissione ha poi espresso parere favorevole, in sede consultiva, sulla Legge finanziaria regionale e sul Bilancio di previsione 2013.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Palma Costi (Pd), Thomas Casadei (Pd), Mauro Manfredini (Lega), Rita Moriconi (Pd) e la presidente Roberta Mori (Pd).
Il bilancio della Regione, nel quadro di una continuità di finanziamento sui capitoli di spesa destinati al welfare e ai servizi essenziali per la conciliazione, per il secondo anno consecutivo non prevede fondi alla voce “promozione delle politiche di genere”. Continuano però e si affinano le azioni trasversali che coinvolgono l’assessorato alle Pari opportunità, altri assessorati, il Corecom, i nuovi Garanti (minori e detenuti), sui temi della scuola, della salute, delle politiche giovanili, dell’immigrazione, dell’infanzia, della multiculturalità. E verrà presto istituito il Comitato unico di garanzia (Cug), senza oneri aggiuntivi per la Regione.
Più interventi hanno segnalato la necessità di far risaltare meglio, “al di là della fredda neutralità dei numeri, le scelte di bilancio che producono effetti particolarmente rilevanti sulle donne”. Vanno cioè esplicitate e valorizzate le scelte che, pur in un ambito di forte contrazione delle risorse, “consentono a questa Regione di sviluppare azioni concrete nell’ottica del mainstreaming di genere”: le strategie in cui il perseguimento del principio di non discriminazione non è tanto un obiettivo in sé, quanto un principio ispiratore che va a integrarsi con i tanti, possibili settori di intervento pubblico. “In particolare – ha dichiarato la presidente Mori – un’analisi così focalizzata dovrà prevedere specifici parametri nelle clausole valutative delle Leggi regionali, e la futura legge quadro regionale sulla parità – che rappresenta l’obiettivo cruciale della Commissione – dovrà contenere ‘misuratori di uguaglianza’ in grado di orientare a priori le scelte di bilancio della Regione”.
