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Unioni Comuni e riorganizzazione dei territori in “ambiti ottimali”: progetto di legge in Regione

Incentivi per le Unioni dei Uomuni, riorganizzazione dei territori in “ambiti ottimali” per la gestione associata delle funzioni da parte delle amministrazioni comunali, definitiva soppressione delle Comunità montane: il tutto in un’ottica di semplificazione e complessiva riorganizzazione dell’intero sistema regionale e locale.

E’ quanto si propone il progetto di legge della Giunta regionale su “Misure per assicurare il governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione e sicurezza”, presentato in commissione Bilancio affari generali e istituzionali dalla vicepresidente Simonetta Saliera. La stessa commissione, presieduta da Marco Lombardi. Ha nominato Anna Pariani (Pd) relatrice della proposta.

Alla luce delle recenti riforme introdotte in quest’ambito dal nuovo quadro normativo nazionale, partendo dal decreto Salva Italia e successivi, con questo progetto di legge – ha spiegato Saliera – si è cercato di individuare nei diversi livelli territoriali qual è quello più adatto ed efficace per l’esercizio delle diverse funzioni, tenendo presente che ogni processo di attribuzione deve essere sostenibile e quindi implica scelte di tipo organizzativo e operativo. Scelte sulle quali – ha ricordato – al momento gravano diversi punti interrogativi determinati, tra l’altro, dall’iter di conversione in legge del decreto sul riordino delle Province, tutt’ora in corso. Si tratta tuttavia di un percorso che la Regione aveva già avviato a partire dalla recente legge sulla semplificazione e che prosegue tenendo conto di quanto nel frattempo sta cambiando in conseguenza delle norme statali.

Il progetto di legge

Composto di 32 articoli, prevede una complessa disciplina di riordino delle funzioni tendente al rafforzamento dell’associazionismo tra Comuni, alla regolamentazione delle gestioni associate obbligatorie nonché al superamento delle Comunità montane. Perno della riforma, come da norma statale, la definizione in tutta la regione di aree definite “ambiti territoriali ottimali”, all’interno dei quali rientreranno tutti i Comuni (ad esclusione dei capoluoghi di provincia, a meno che non ne facciano richiesta) che costituiranno i confini di riferimento per la obbligatoria gestione associata di una serie di funzioni. Con la proposta di legge è infatti esteso anche ai Comuni cosiddetti “sopra soglia” l’obbligo di gestione associata di alcune funzioni fondamentali che la norma statale prescrive solo per i Comuni fino a 5mila abitanti (o fino ai 3mila in quelli montani). Prevista inoltre la gestione associata obbligatoria di tutte le funzioni ex provinciali che saranno conferite ai Comuni stessi all’esito del processo di riordino del livello provinciale, fatta salva diversa espressa disposizione legislativa.

Per l’elaborazione delle proposte legislative, organizzative e finanziarie necessarie ad assicurare l’attuazione della complessiva riorganizzazione delle funzioni amministrative sul territorio e la continuità dell’azione amministrativa del sistema regionale e locale viene istituito un Gruppo di lavoro a carattere interdisciplinare, quale organo di consulenza tecnico-scientifica.

In base alla proposta di legge, i Comuni inclusi nell’ambito ottimale possono aggregarsi secondo le stesse forme associative già individuate dal legislatore statale, ossia ricorrendo al modello dell’Unione di Comuni o a quello delle convenzioni. All’interno di ciascun ambito potrà esservi soltanto una Unione di Comuni, con adeguate dimensioni demografiche (almeno 10mila abitanti oppure di 8mila nel caso di Unioni di Comuni montani). È pertanto previsto il superamento della pluralità di Unioni ove preesistenti. Tra le altre novità, anche la trasformazione di diritto delle attuali Comunità montane in Unioni dei comuni montani.

Il nuovo Programma di riordino territoriale (Prt) diventerà operativo entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge (acquisite le proposte dei Comuni) e avrà durata triennale. L’avvio delle gestioni associate, comprese quelle obbligatorie, dovrà avvenire entro il primo gennaio 2014.

Un aspetto importante della legge riguarda il regime di incentivazioni previste dalla Regione per favorire il processo di riorganizzazione tramite Unioni coerenti con le norme della legge, e prioritariamente quelle coincidenti con gli ambiti territoriali ottimali. Non è invece prevista alcuna forma di incentivazione delle mere convenzioni e delle associazioni intercomunali. “Questa scelta – si legge nella relazione al progetto di legge – nasce dalla convinzione che soprattutto attraverso il modello dell’unione si possano conseguire integrazioni tali da assicurare effettivi risparmi di spesa (anche con riferimento alle spese di personale) nonché economie di scala, assicurando il perseguimento degli obiettivi posti dalla Spending review e, soprattutto, il potenziamento della capacità di effettivo governo del territorio”. La disciplina più puntuale delle incentivazioni viene rimandata al Programma di riordino territoriale.

Per chiarimenti sono intervenuti, oltre al presidente Lombardi, i consiglieri Giovanni Favia (M5s), Marco Monari, Roberto Montanari e Stefano Bonaccini del Pd, Stefano Cavalli (Lega nord) e Gian Guido Naldi (Sel-Verdi).

















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