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Aster, la crisi si aggrava ma raddoppiano in regione i contratti di ricerca

Una luce nel tunnel della crisi. Il valore delle ricerche realizzate per le imprese dai laboratori che fanno parte della Rete Alta Tecnologia dal 2009 a oggi è cresciuta del 157% nel settore Meccanica e materiali e del 130% per ICT e design. Il dato è emerso oggi nel corso del primo Campus Cloud Focus – un workshop partecipativo che Aster propone a imprenditori, ricercatori e centri per l’innovazione – dedicato proprio a queste due piattaforme tecnologiche.

“Si tratta di un risultato – spiega il direttore generale di Aster Paolo Bonaretti – molto importante per almeno due aspetti. Da una parte, infatti, testimonia la determinazione e la lungimiranza del nostro tessuto imprenditoriale che, in un momento di difficoltà come questo, decide di investire con forza nell’innovazione. Dall’altra ci dice che le nostre Università si stanno mettendo in gioco e stanno maturando una capacità crescente di essere un partner affidabile per le aziende”.

Proprio per far crescere ancora questa capacità sono nati i Campus Cloud Focus, iniziati oggi presso la sede di Aster, nell’area di ricerca bolognese del CNR. Non il classico convegno, ma un appuntamento capace di coinvolgere i partecipanti, con obiettivi molto concreti. Al mattino 30 giovani ricercatori hanno affinato la loro capacità di parlare alle imprese. Al pomeriggio, poi, hanno incontrato, insieme a 10 rappresentanti di centri per l’innovazione, 20 imprenditori selezionati in 10 tavoli tecnici, attorno ai quali esprimere esigenze o problemi e trovare insieme soluzioni.

“Anche attraverso queste strade nuove potrà crescere un rapporto che già funziona, come testimoniano gli ultimi dati sui contratti di ricerca con le imprese che sono stati comunicati dai laboratori delle piattaforme Meccanica e materiali e ICT e design” – spiega il direttore tecnico della Rete Alta Tecnologia Francesco Paolo Ausiello. L’importo annuo di questi contratti è passato, infatti, dai 2 milioni del 2009 ai 4,7 di quest’anno (+ 130%) per l’ICT. Ancora più consistente il balzo della Meccanica, passata dai 2,2 milioni del 2009, il primo anno della crisi, ai 4,5 del 2011 e ai 5,5 di quest’anno.

Si tratta di contratti per ricerche di rilievo, spesso pluriennali. I lavori in corso nella piattaforma ICT hanno un valore complessivo (spalmato su più anni, ndr) di 8,4 milioni, mentre quelli della piattaforma Meccanica sono invece pari a 9,4 milioni di euro. Ricerca per la maggior parte finanziata esclusivamente dalle imprese (26 contratti su 49 per l’ICT e 60 su 95 per la meccanica) e per la restante parte cofinanziata da queste con il contributo di programmi di incentivazione pubblica: regionali, nazionali ed europei).

















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