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Cgil Emilia Romagna denuncia buste paga da 300€ nelle zone colpite dal sisma: inaccettabile

denaroCon diversi interventi legislativi dal 1° giugno si è prorogata sino ai nostri giorni la sospensione dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori nelle aree sconvolte dal sisma di maggio. Da tempo, come organizzazioni sindacali, stavamo richiedendo che la sospensione dei contributi previdenziali e delle trattenute fiscali nelle buste paga dei lavoratori colpiti dal sisma fosse prorogata sino al giugno 2013, data prevista come termine dello stato di emergenza. Nel contempo si richiedeva di definire la restituzione di quanto non pagato con una rateizzazione dal luglio 2013 e con modalità che evitassero effetti traumatici sulle retribuzioni.

Lo scorso 6 dicembre le circolari dell’Agenzia delle Entrate, dell’Inps, dell’Inail – frutto anche di un lavoro condiviso del tavolo ragionale insediato dal Commissario Errani, che ha visto la presenza delle organizzazioni sindacali, delle associazioni d’impresa, del sistema del credito e delle istituzioni -, hanno stabilito che le trattenute fiscali e i contributi previdenziali siano sospesi ulteriormente da dicembre ’12 a giugno ’13 per i lavoratori danneggiati. Pensavamo che il problema fosse risolto anche per quei lavoratori che hanno terminato il periodo di sospensione contributiva a novembre e che devono restituire il dovuto in forma rateale, non avendo avuto danni.

In realtà, per ragioni legate alla libera interpretazione delle circolari e la mancanza di condizioni vincolanti per i soggetti che dovevano applicarle, si sono prodotte azioni irresponsabili che in diversi casi hanno comportato la riduzione della busta paga dei lavoratori fino alla vergogna di retribuzioni ridotte a 300 €. Addirittura, ci è stato segnalato il caso – di cui alleghiamo documentazione – di un’ agenzia interinale, che ha comunicato al lavoratore che doveva arrangiarsi a pagare direttamente, con la modulistica che spetta alle imprese, versando in unica soluzione 1.200€!

E’ evidente che in questi mesi l’azione del governo ha impedito di individuare soluzioni adeguate ai bisogni dei lavoratori residenti nell’area del sisma, ma l’aver costruito comunque i presupposti insieme al tavolo regionale per far “respirare” quei lavoratori lo consideravamo un risultato acquisito.

Ora, a fronte di quello che è successo a chi per 6 mesi ha visto sospeso il pagamento dei contributi ed in poche ore se li è visti trattenuti in un unica soluzione, è necessario ripristinare immediatamente giuste retribuzioni a partire dalla 13esima mensilità, rimettendo in busta paga quanto trattenuto, prevedendo una dilazione che comunque non potrà essere superiore al quinto dello stipendio, come previsto dalla normative vigente.

La strada per la ripresa e la ricostruzione è ancora lunga: il lavoro dipendente non può essere considerato marginale, così come invece appare dall’atteggiamento assunto da diverse imprese che hanno pensato che consegnare una retribuzione di 300€ possa essere letto come un atto civile e degno di un sistema che vuole tornare a vivere dignitosamente.

(Antonio Mattioli, Responsabile Politiche Contrattuali – Segreteria Cgil Emilia Romagna)

















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