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Cooperazione Internazionale, bando René Cassin: tre nuovi esperti in diritti e sviluppo umano

Passeranno 10 mesi all’estero, a studiare e lavorare sul campo. Sono tre ragazzi neo-laureati, destinati a un futuro nella cooperazione internazionale e ora in procinto di effettuare un tirocinio professionalizzante in Senegal, El Salvador e Albania grazie alle borse di formazione-lavoro assegnate loro dall’Assemblea legislativa regionale e intitolate a René Cassin, Premio Nobel per la Pace nel 1968. “Si tratta di una opportunità vera- afferma il presidente dell’Assemblea legislativa, Matteo Richetti- di un’occasione concreta per ragazzi che, come successo per alcuni dei vincitori delle scorse edizioni, con il ‘René Cassin’ entrano in un percorso che li porta a fare dei diritti umani e dello sviluppo la loro professione”.

Giunto alla X^ edizione, il bando premia giovani neolaureati con tesi in materia di diritti fondamentali o sviluppo umano ed è organizzato dall’Assemblea legislativa in collaborazione con la KIP International school, Scuola internazionale di Saperi, Innovazioni, Politiche e Pratiche Territoriali per la Piattaforma del Millennio delle Nazioni Unite. Ad assegnare le tre borse di formazione-lavoro del valore di 10 mila euro l’una, oggi nella Sala Cavina dell’Assemblea legislativa, il presidente Richetti, il professor Giuseppe Giliberti (docente Università Urbino) e la dottoressa Sara Swartz (Senior Advisor, Universitas Programme/UNOPS Rome KIP Office), entrambi della commissione che ha giudicato i lavori, e il professor Luciano Carrino, attualmente presidente della Kip International School, basata su una rete di strutture dei Paesi del Sud e del Nord del mondo che si occupa di appoggio ai progetti strategici per riforme, ricerca e formazione.

31 sono stati i candidati inizialmente ammessi alla selezione, 10 di essi sono poi risultati idonei a partecipare al colloquio motivazionale e alla fine tre sono risultati i vincitori, premiati oggi. Si tratta di:

Alessandra Pierella, Università di Bologna (Facoltà di Scienze Politiche), per la tesi su: “Il Paese delle donne: la condizione femminile nei campi Saharawi a 35 anni dall’inizio dell’esilio”;

Anna Lucia Corfiati, Università di Bologna (Facoltà di Scienze Politiche), per la tesi su: “Il diritto al/del lavoro dei detenuti. La tutela del lavoro penitenziario nelle norme internazionali ed europee”;

Andrea Marciani, Università di Bologna (Facoltà di Scienze Politiche), per la tesi su: “La crisi del Kibbutz israeliano: fine di un’utopia all’interno di una società in trasformazione”.

“Il valore del bando René Cassin aumenta col passare del tempo- sottolinea il Richetti-. Nonostante tagli e riduzioni, noi come Assemblea continuiamo a sostenere ragazzi che studiano e operano lontano dall’Italia, attraverso un premio che rappresenta appunto un’opportunità vera di misurarsi in uno scenario che ormai è il solo possibile, quello internazionale. Oggi, infatti, la formazione e la crescita di un giovane avvengono in una rete di relazioni col mondo.

Il professor Giliberti e la dottoressa Swartz ricordano che i vincitori “sono in realtà già dei ricercatori sul campo, avendo svolto esperienze all’estero durante gli anni di studio. Hanno curriculum importanti e il loro percorso formativo, che si apprestano a completare, testimonia dell’eccellenza del sistema universitario emiliano-romagnolo. Il bando René Cassin dovrebbe diventare un’esperienza modello da esportare in altre regioni, così come la Regione emilia-Romagna- chiudono i due docenti- dovrebbe ricorrere maggiormente alle competenze di questi ragazzi, iscritti all’Albo d’onore degli esperti dell’Assemblea legislativa”.

















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