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Bilancio 2013 della Regione Emilia-Romagna, Luciano Vecchi (PD): “Tutte le risorse per cittadini, imprese e aree terremotate”

«Lo Stato taglia altri 370 milioni di Euro alla nostra Regione ma resta invariata la priorità di favorire le condizioni di vita dei cittadini e di sostenere il sistema produttivo, in particolare nelle zone terremotate. Dal 2010 il bilancio regionale è però calato di oltre un miliardo di euro e di altrettanto i trasferimenti ai comuni emiliano-romagnoli. Occorre una svolta nel rapporto tra Stato ed autonomie locali: è quanto dovrà fare il nuovo governo che uscirà dalle prossime elezioni politiche».

E’ quanto ha dichiarato oggi il modenese Luciano Vecchi, consigliere regionale del Partito Democratico e relatore di maggioranza sul bilancio 2013 della Regione Emilia-Romagna.

«Nel complesso – ha sottolineato Vecchi – il bilancio di previsione 2013 individua cinque priorità politiche ed operative: garantire la qualità e gli standard delle politiche socio-sanitarie e delle politiche di assistenza alla persona; consolidare gli interventi sullo stato sociale al fine di tutelare il potere di acquisto di salari, pensioni e redditi già duramente provati da una spirale inflazionistica pesante; ribadire in maniera forte l’importanza della scuola e della formazione avendo ben chiaro il valore dell’autonomia scolastica e dell’impegno nei progetti innovativi; mantenere e potenziare gli interventi a favore delle politiche di mobilità in un’ottica di sviluppo sostenibile; dare adeguato sostegno al sistema delle imprese per garantire un sufficiente accesso al credito e in tal modo creare un volano per sostenere la produzione e quindi la ripresa e l’occupazione».

«Per fronteggiare l’emergenza derivante dal terremoto del maggio scorso, oltre alla gestione della struttura commissariale, in ogni settore della Amministrazione regionale si è data e si darà priorità agli interventi nelle aree colpite dal sisma».

«La virtuosità della gestione finanziaria della nostra Regione, certificata anche dalla Corte dei Conti ci permette, nonostante i tagli drammatici dei trasferimenti statali – conclude il consigliere Democratico – di confermare le scelte di non aumentare la pressione fiscale regionale, di ridurre ulteriormente i costi di gestione e di perseguire la riduzione del pur modestissimo debito regionale».

















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