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Filippi (PDL): “gli esponenti del PD pensano a Roma e l’economia regionale crolla”

Il recente rapporto sull’economia dell’Emilia Romagna, realizzato da Unioncamere, mette in evidenza la situazione di profonda recessione, accentuatasi anche in seguito al terremoto che ha colpito un’area ad alta densità industriale. I numeri che misurano l’andamento del sistema produttivo sono quasi tutti di segno negativo: il Pil è calato del 2,6 per cento, ossia in misura leggermente superiore a quanto previsto in Italia (-2,4 per cento). La domanda interna risulta essere in sensibile diminuzione (-3,7 per cento), anche causa del calo dei consumi delle famiglie (-3,3 per cento). Sono calati soprattutto gli investimenti (-7,5 per cento). Il comparto manifatturiero è entrato in una spirale recessiva: per l’industria in senso stretto, nei primi nove mesi del 2012 la produzione è calata del 4 per cento. Il settore delle costruzioni in difficoltà da oltre quattro anni, ancora non ne vede l’uscita: il volume d’affari ha subito un’ulteriore diminuzione del 2,2 per cento, mentre la produzione ha visto nettamente prevalere le imprese che hanno dichiarato cali. Le difficoltà maggiori hanno riguardato le imprese più strutturate, più colpite dalla frenata delle opere pubbliche. Il commercio al dettaglio ha registrato flessioni nelle vendite come mai avvenuto negli ultimi dieci anni, in correlazione con un andamento depresso dei consumi e dei redditi. Le situazioni più critiche sono state registrate nella piccola e media distribuzione dove la flessione delle vendite ha fatto registrare, rispettivamente, un calo del 7,3 per cento e del 6,6 per cento. La grande distribuzione ha evidenziato una relativa maggiore tenuta (-1,5 per cento). L’agricoltura, a sua volta, a causa della siccità estiva accusa una perdita importante, che la ripresa dei prezzi alla produzione non riuscirà quasi certamente a colmare e stenta a mantenere livelli di redditività soddisfacenti. Per fortuna l’export ha fatto registrare un significativo aumento: secondo i dati Istat, nei primi nove mesi del 2012 l’export è ammontato a circa 37 miliardi di euro, superando del 3,6 per cento l’importo dell’analogo periodo del 2011.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nei primi nove mesi si è registrata una tenuta dell’occupazione. A sostenere l’occupazione ha provveduto anche il largo impiego degli ammortizzatori sociali. Causa recessione e inattività imposta dal sisma, nei primi dieci mesi la cassa integrazione guadagni ha autorizzato circa 73 milioni e 390 mila ore, superando dell’11,4 per cento il quantitativo di un anno prima. E’ inoltre aumentato, tra gennaio e settembre, il ricorso alla mobilità che cresciuto del 6 per cento, così come sono aumentate le domande di disoccupazione; un incremento pari al 40,6 per cento. Note negative per la disoccupazione, il cui tasso è previsto al valore record del 7,0 per cento, con la prospettiva di salire al 7,9 per cento nel prossimo anno. E’ aumentato il numero di persone in cerca di lavoro, giunto a circa 142.000.

Alla luce di questi dati il Consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi, ha dichiarato: “Bisognerebbe favorire le imprese nell’accesso al credito, nella semplificazione amministrativa, nell’internazionalizzazione, nell’innovazione, nel favorire la nascita di reti di imprese per affrontare meglio il mercato, ma il governo regionale appare senza idee e senza bussola. Gli esponenti del PD da un anno a questa parte, tra cui anche il presidente del Consiglio regionale, pensano principalmente a candidarsi alle prossime elezioni politiche, sfuggendo così dai doveri per i quali sono stati eletti dai cittadini”.

















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