Da tempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’UNICEF, insieme, sottolineano che “Il latte materno è il miglior alimento possibile per un neonato e che gli operatori sanitari, i media e le associazioni di donne hanno la responsabilità di promuovere l’allattamento naturale”. Eppure la diffusione piena di uno dei comportamenti più naturali che si possano immaginare ancora oggi avviene tra non poche difficoltà, sia nei paesi meno sviluppati, sia in quelli, come il nostro, dove apparentemente la consapevolezza dell’importanza dell’allattamento al seno dovrebbe essere patrimonio comune.
“Gli ostacoli sono prima di tutto di natura culturale. Anche se può apparire strano, a volte ci si lascia condizionare da luoghi comuni, o, più semplicemente, le neo mamme si adattano ai ritmi frenetici della nostra società, svolgendo contemporaneamente il ruolo di madre, moglie e lavoratrice, giungendo quindi all’erronea conclusione che i tempi della vita moderna siano incompatibili con la scelta di allattare il proprio figlio al seno in modo naturale. La questione si pone, sia pure per ragioni diverse, anche per le donne immigrate le quali paradossalmente non di rado vedono il ricorso al latte artificiale come sinonimo di progresso. Qualunque sia la molla che orienta il comportamento, il risultato non cambia. Ancora troppe donne rinunciano prematuramente all’allattamento al seno” ha spiegato Paolo Accorsi, Direttore del Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia, Pediatria dell’Azienda Usl di Modena, in occasione della presentazione dell’iniziativa promossa da Federfarma con l’obiettivo di sostenere l’allattamento al seno.
“Quest’ultima iniziativa è il frutto del costante lavoro svolto da un’apposita commissione che si occupa di formazione e comunicazione e che opera per favorire l’aggiornamento continuo e cogliere i segnali provenienti sia dall’evoluzione della professione sia dalla società in cui operiamo. Ci siamo confrontati quindi con l’Azienda Usl che ci ha messo a disposizione le proprie competenze ed aiutato a definire un percorso coerente con il lavoro già svolto in questo ambito dall’Azienda. Anche il materiale didattico e informativo è stato selezionato in modo rigoroso. Da segnalare inoltre che interlocutrici altrettanto preziose sono state alcune associazioni di mamme che sin dall’inizio ci hanno coadiuvato aiutandoci a comprendere ancora meglio le aspettative e le esigenze delle neo madri. ” ha aggiunto Silvana Casale, presidente provinciale di Federfarma Modena.
Ora, terminata l’accurata fase dei progettazione, l’idea si è trasformata in un progetto concreto che prende il via con una prima giornata di formazione d’inquadramento generale, in programma proprio oggi, 24 gennaio, presso la sede dell’Associazione dei titolari di Farmacia, alla quale aderiscono tutte le farmacie private della provincia. Un primo appuntamento organizzato in stretta collaborazione con l’Azienda Usl e l’Ordine dei Farmacisti, che si sviluppa nell’arco di un’intera serata toccando, grazie alla partecipazione di diversi esperti, numerosi temi importanti.
Dopo il saluto di benvenuto di Silvana Casale e Paolo Accorsi, sono previsti gli interventi del pediatra Andrea Bergomi e dell’Ostetrica Chiara Chittoni, che si soffermeranno sul valore dell’allattamento materno per la salute dei bambini e delle madri. Seguiranno quindi le relazioni di Annalisa Paini, del Gaam di Carpi, Gruppo Aiuto Allattamento Materno, nonché socia attiva anche delle associazioni Mami (Movimento Allattamento Materno Italiano) e IBFAN (International Baby Food Action Network), e di Paolo Delaini, farmacista promotore del progetto nazionale “Farmacie Amiche dell’Allattamento Materno” che parlerà del ruolo attivo che farmacia e farmacista possono avere nella promozione di comportamenti corretti. A terminare la serata sarà Simona Di Mario, pediatra membro della Direzione Generale sanità e politiche sociali della Regione Emilia – Romagna che si soffermerà sulle possibili interazioni tra farmaci e allattamento al seno.
Nonostante i posti disponibili fossero ben ottanta, già pochi giorni dopo l’apertura delle iscrizioni si è raggiunto il limite massimo di adesioni. Dal punto di vista territoriale, questa prima fase partirà dai distretti sanitari di Modena, per poi proseguire con Carpi e Pavullo.
“Il tema dell’allattamento al seno vede impegnata l’Azienda Usl, insieme con la Regione, da anni. I risultati provinciali conseguiti sono incoraggianti e ci pongono leggermente al di sopra della media regionale, ma si può e si deve fare ancora di più. Fondamentale per il raggiungimento degli obbiettivi indicati a livello internazionale è la creazione di una rete sempre più ampia ed efficace che sia in grado di accompagnare durante l’intero percorso la donna e il suo bambino. Nodi di questa rete sono i consultori, i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e gli ospedali. Oggi grazie a questa iniziativa si valorizza ulteriormente anche il ruolo dei farmacisti attraverso la condivisione di informazioni comuni ed omogenee. È importante che ci sia questa rete e che i vari attori si parlino e diano messaggi coerenti.” ha evidenziato Silvana Borsari, Direttore del Distretto Sanitario di Modena e responsabile dei Consultori familiari della provincia di Modena
Decisamente positivo il parere dell’Ordine dei Farmacisti di Modena. In particolare il consigliere Giuseppe Masini ha sottolineato come la professionalità del farmacista e il contatto quotidiano con migliaia di persone tra le quali anche molte donne, italiane e non, rappresentino un’opportunità unica per favorire la diffusione di comportamenti corretti e utili per la salute sia delle mamme che dei loro bambini. “L’adesione convinta di tanti colleghi costituisce la conferma della volontà del farmacista del territorio di rafforzare il proprio ruolo di professionista, capillarmente presente sul territorio, che offre una gamma sempre più ampia di servizi, compresa l’attività di consulenza e assistenza. Particolarmente apprezzabile poi è la collaborazione messa in atto tra una pluralità di soggetti – Ordine, Federfarma, Ausl, Medici Pediatri, Associazioni – perché in questo modo si valorizzano, pur nel rispetto dei ruoli e delle competenze, i punti di forza di ciascuno, per raggiungere un obiettivo comune” ha aggiunto Masini.
Alcuni dati relativi alla regione Emilia Romagna e alla provincia di Modena
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) suggerisce come obiettivo da perseguire a partire dall’anno 2000 il raggiungimento di uno standard medio di allattamento al seno esclusivo pari al 75% per i primi tre mesi, e pari almeno al 50% sino al sesto mese. A livello nazionale la Regione Emilia – Romagna è tra le più virtuose e a sua volta Modena risulta essere la provincia che nel 2011 ha ottenuto i migliori risultati.
Sostegno dell’allattamento materno per la salute di madri e bambini
Un impegno su scala mondiale
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e UNICEF chiedono che si promuova, protegga e sostenga l’allattamento al seno che è in grado di creare le migliori condizioni fisiche e psichiche per l’inizio della vita umana, costituendo il modo naturale per far crescere al meglio i bambini dal punto di vista nutrizionale, immunologico ed emozionale. OMS e UNICEF raccomandano l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino, prolungato e progressivamente integrato con altri alimenti anche oltre l’anno (risoluzione AMS 54.2 2001). È quindi universalmente riconosciuto che l’allattamento al seno sia la scelta ideale per la salute del bambino.
VANTAGGI PER IL BAMBINO
• riduzione dell’incidenza e della durata delle gastroenteriti,
• protezione dalle infezioni respiratorie,
• riduzione del rischio di sviluppare allergie,
• miglioramento della vista e dello sviluppo psicomotorio,
• miglioramento dello sviluppo intestinale e riduzione del rischio di occlusioni.
BENEFICI PER LA MAMMA
• tempi più brevi di ripresa dal parto,
• accelerazione dell’involuzione dell’utero,
• riduzione del rischio di emorragia e di mortalità,
• riduzione della perdita di sangue e migliore bilancio del ferro,
• recupero del peso forma in minor tempo,
• riduzione del rischio di cancro della mammella prima della menopausa.