Accanimento da una parte, frustrazione dall’altra. L’Imu continua ad essere uno dei freni per la ripresa della Bassa e la rabbia degli imprenditori agricoli è tutta nelle parole della presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi, che denuncia atteggiamenti persecutori da parte degli amministratori: «Abbiamo appreso che un dirigente dell’Area Nord, nonché consulente dell’ANCI, ha deciso di legiferare per conto suo, imponendo a cittadini e imprenditori la redazione di una dichiarazione Imu entro il 4 febbraio, anche su edifici dichiarati inagibili. Così lo stesso contribuente deve spendere soldi e tempo per dichiarare al Comune che la sua casa o il suo fabbricato è inagibile, quando lo stesso Comune ha accertato e dichiarato l’inagibilità. È una situazione paradossale, che va nella direzione opposta della semplificazione burocratica».
La numero uno di Confagricoltura Modena punta il dito contro questa decisione, definita disumana e disgustosa: «Già nell’ottobre scorso questo stesso dirigente aveva chiesto al Ministero delle Finanze se gli edifici dichiarati inagibili dovessero essere tassati e la risposta da Roma è stata negativa. Incurante di ciò, questo funzionario ha proseguito sulla sua strada e ha dato la sua interpretazione della legge, imponendo adempimenti che per legge dello Stato non sono dovuti, in tempi brevissimi come il 4 febbraio».
La presidente Bergamaschi annuncia le misure che l’associazione ha intenzione di prendere in difesa dei suoi imprenditori: «Come Confagricoltura vogliamo tutelare i nostri associati e fermare il delirio burocratico di questo inquisitore, che anche prima del sisma colpiva con accanimento cittadini e imprenditori. Ci siamo già mossi per chiedere al Ministero delle Finanze di cancellare questo iniquo provvedimento».