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Confabitare: “Le caldaie a gasolio inquinano più dell’automobile i T DAYS ed il blocco delle auto non servono ”

bologna_limitazione-trafficoLe centraline  che misurano l’inquinamento nel  centro storico ci segnalano continui sforamenti. Il Comune attua il blocco del traffico durante i T DAYS per  ridurre il livello di  inquinamento; ma c’è chi, non convinto, ha provato a rifare l’equazione, trovando che i conti non tornano. Il dubbio è venuto a CONFABITARE –  Associazione  Proprietari Immobiliari, che ha realizzato una ricerca per individuare, voce per voce, le varie cause dell’inquinamento a Bologna.

Ne sono usciti numeri sorprendenti, che spostano l’indice accusatore dal benzene dei veicoli a motore, alle caldaie ancora alimentate a gasolio che, inoltre, è il combustibile per riscaldamento più caro sul mercato.

In città, su circa ottomila condomini con più di 5 appartamenti, il 10% non ha ancora effettuato la conversione al metano, senza dimenticare, inoltre, che la maggiore concentrazione degli impianti di riscaldamento a gasolio è ubicata nel centro storico della città anche in palazzi pubblici come Comune, Provincia ed Università.

Considerando che, dal punto di vista delle emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera, un’ora di funzionamento di una caldaia a gasolio equivale a 250 vetture in movimento sempre per un’ora, gli 800 condomini incriminati (posto che tengano acceso il riscaldamento mediamente per 12 ore al giorno) producono la stessa quantità di smog di 2,4 milioni di veicoli circolanti per le stesse 12 ore. Cioè 1,2 milioni di auto al giorno.

“Ciò significa che bloccare i veicoli a motore e continuare a tenere accesi i riscaldamenti a gasolio è come preoccuparsi della pagliuzza quando invece si ha una trave nell’occhio” spiega Alberto Zanni, Presidente  Nazionale di CONFABITARE. Per questo l’Associazione ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per convincere i condomini recalcitranti a passare al più pulito metano.

CONFABITARE ha inviato in questi giorni agli amministratori di Condominio una lettera che li sollecita a porre il problema all’assemblea dei proprietari. “Perché – sostiene Zanni – le varie iniziative ecologiche che appiedano i cittadini sono solo palliativi. Il blocco delle auto può aiutare, certo, ma non è sufficiente! Se vogliamo invece affrontare la questione alla radice occorre eliminare dalla città i vecchi impianti di riscaldamento a gasolio”.

















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