La Giunta regionale ha approvato, nell’ultima seduta, la delibera di finanziamento del Servizio sanitario regionale per il 2013: le risorse a disposizione ammontano a 7.850,360 milioni (-1,04% rispetto allo scorso anno), una cifra stimata dalla Regione sulla base della propria quota di accesso, il 7,44%, al Fondo sanitario nazionale 2013, fissato in 106.824 milioni (-0,98% rispetto al 2012), per il quale il Ministero non ha ancora presentato la proposta di riparto tra le Regioni.
“Per la prima volta nella storia del Servizio sanitario nazionale – ha sottolineato l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti – il livello di risorse a disposizione per l’anno in corso è inferiore a quello dell’anno precedente a causa degli effetti, noti, delle manovre finanziarie del 2011, del 2012 e della Legge di stabilità del 2013. A questa grave situazione si aggiunge l’incertezza normativa: non abbiamo la proposta di riparto del Fondo nazionale e non abbiamo il Patto per la salute, per citare i due elementi che mettono maggiormente in grave difficoltà le Regioni e i Servizi sanitari regionali”.
“Di fronte a queste incertezze – ha proseguito Lusenti – , con la delibera approvata, abbiamo voluto dare alle Aziende sanitarie strumenti per poter operare e perseguire l’equilibrio di bilancio senza intaccare il livello e la qualità dei servizi ai cittadini”.
Anche per il 2013, ha ricordato l’Assessore, la Regione stanzia 150 milioni di euro dal proprio bilancio a garanzia del fabbisogno finanziario connesso all’erogazione di prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza e dunque a garanzia del pareggio di bilancio del Servizio sanitario regionale, e ad alimentare – con 50 milioni di euro – il Fondo regionale per la non autosufficienza, che si aggiungono alle risorse direttamente stanziate a tal fine, per un totale di 430,6 milioni (a cui si aggiungono 21,725 milioni dal riparto delle risorse stanziate dalla legge di stabilità 2013 per la non autosufficienza).
L’Assessore ha ricordato che, comunque, per l’equilibrio economico-finanziario del Servizio sanitario lo sforzo della Regione non basta. “Dobbiamo reperire altri 260 milioni di euro”, ha detto ricordando le leve che intende utilizzare (già oggetto di confronto nei mesi scorsi in Commissione Assembleare politiche per la salute politiche sociali, con i sindacati confederali, con gli interlocutori che siglano accordi di fornitura): ulteriore efficienza nella spesa per i farmaci, ancora maggiore integrazione tra i servizi per evitare sovrapposizioni, revisioni tariffarie, interventi sul turnover dei lavoratori assicurando comunque la copertura per i servizi di assistenza.
L’obiettivo della Regione è dunque quello di continuare a garantire qualità dei servizi e l’equilibrio di bilancio “cosa che, come credo sia evidente a tutti – ha detto Lusenti – diventa ogni anno più difficile per la continua riduzione delle risorse disponibili e per la tendenza all’aumento dei costi di beni e servizi”.
Dei 7.850,360 milioni, 7.259,590 costituiscono il finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza nazionali: i servizi per la tutela, la cura e il recupero della salute garantiti a tutte le persone e in tutto il Paese. La restante cifra è destinata: al finanziamento di servizi aggiuntivi rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza nazionali (come ad esempio prestazioni odontoiatriche, certificazioni sportive, interventi per lavoratori colpiti dalla crisi economica, erogazione di farmaci per persone in difficoltà economica), al finanziamento del sistema integrato Servizio sanitario-Università, alla copertura degli ammortamenti, alla realizzazione di progetti e funzioni sovra-aziendali, al contenimento delle liste d’attesa, alla qualificazione dell’attività di eccellenza dell’assistenza ospedaliera e a garanzia dell’equilibrio economico-finanziario.
La delibera approvata dalla Giunta prevede l’istituzione di un Comitato permanente di monitoraggio, coordinato dal Direttore generale alla sanità e alle politiche sociali della Regione, con il compito di monitorare nel corso dell’anno l’andamento gestionale delle Aziende sanitarie e di verificare l’attuazione e il rispetto delle linee di programmazione sanitaria.