I Carabinieri della Compagnia di Modena hanno arrestato A.C., disoccupato di 28 anni residente a Gualtieri (RE), accusato di atti persecutori (stalking), maltrattamenti e lesioni personali gravissime nonché del possesso illegale di arma da sparo clandestina. La vittima dello stalking e delle violenze è la sua ex convivente, operaia 33enne di Modena, che domenica scorsa ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Modena Principale per denunciarlo. Temendo per la propria incolumità ed oramai estenuata per le continue minacce e molestie, la donna ha raccontato che, dal mese di settembre dell’anno 2011 e cioè da quando aveva interrotto la relazione sentimentale, l’ex convivente la assillava e impauriva con quotidiane ingiurie e pervicaci messaggi minatori, prevalentemente inviati tramite telefono. Continuando nel racconto la denunciante ha chiarito che i suoi timori erano del tutto concreti anche per il fatto di aver già patito varie aggressioni fisiche durante il periodo della convivenza, ma fino a quel momento mai denunciate. Tra i vari episodi riferiti uno particolarmente grave, risalente all’agosto del 2011 e cioè poco prima che la relazione finisse: in quella circostanza A.C. la fece oggetto di un pestaggio in casa colpendola con calci all’addome talmente violenti da causarle la rottura della milza. Trasportata in ospedale, la donna fu immediatamente sottoposta ad un intervento chirurgico, durante il quale l’organo le fu asportato. Ma anche in quel caso la vittima dell’aggressione decise di mettere tutto a tacere, facendo passare le gravissime lesioni come causa di un incidente domestico. A rendere oltretutto fondate le paure della denunciante anche il fatto che l’ex compagno possedesse un’arma da fuoco clandestina, con la quale già durante la convivenza l’aveva minacciata, dicendole che sarebbe stato pronto ad usarla contro di lei qualora qualche suo comportamento gli fosse risultato sgradito.
Sulla base di tale circostanza i Carabinieri di Modena hanno immediatamente eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’indiziato, durante la quale hanno effettivamente rinvenuto, custodita all’interno del comodino della camera da letto, una “penna/pistola” di fattura artigianale, ma perfettamente funzionante ed offensiva, come peraltro verificato da un perito balistico del Tribunale di Modena. L’arma è sicuramente da ritenersi molto pericolosa, anche perché agli occhi dei non esperti non appare un oggetto in grado di sparare, ma piuttosto un comunissimo tubo di ferro di 20 cm circa. In realtà quel tubo è una canna in acciaio calibro 9 mm, facilmente occultabile, dotata di percussore e congegni di scatto.
Sulla provenienza dell’arma A.C. – che è stato a questo punto dichiarato in arresto – non ha fornito chiare indicazioni agli inquirenti. In ogni caso il manufatto è stato sottoposto a sequestro per i più approfonditi accertamenti tecnici a cura della sezione balistica del R.I.S., al fine di verificare se risulta eventualmente adoperato in altri delitti. Conclusa la perquisizione ed il sequestro, A.C. è stato dichiarato in arresto ed associato alla casa circondariale di Reggio Emilia, dove si trova tuttora detenuto e dove questa mattina il G.I.P. lo ha sottoposto ad interrogatorio di garanzia, riservandosi di decidere l’eventuale prosecuzione della detenzione cautelare, in attesa che i militari dell’Arma svolgano gli ulteriori accertamenti sulle violenze denunciate.