Domani, giovedì 6 giugn, dalle ore 19.30 il Parco Cervi (ex Tocci) ospiterà la seconda edizione delle giornate dei Beni Comuni, l’iniziativa che fino a domenica 9 proporrà incontri, sonorizzazioni, banchetti, giochi e ristorazione nel centro storico della città.
Si parte con il duo musicale di canzoni popolari Francesco Benozzo e Fabio Bonvicini che anticiperà l’incontro “Banning Poverty – dichiariamo illegale la povertà” che dalle ore 21 presenterà alla città la campagna internazionale che verrà presentata all’Assemblea Generale delle nazioni Unite, affinchè approvi nel 2018 – 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – una risoluzione nella quale si proclami l’illegalità di quelle leggi, istituzioni e pratiche sociali collettive che sono all’origine e alimentano la povertà nel mondo. A discuterne sarà uno dei promotori a livello internazionale della campagna Riccardo Petrella, con Alessandro Mazzer presidente dell’Associazione Monastero Bene Comune..
GLI OSPITI
Economista politico, fondatore del Comitato Mondiale dell’Acqua e autore del Manifesto dell’Acqua, il prof. Riccardo Petrella è da sempre impegnato per la difesa dei Beni Comuni. Nel 2004 ha fondato l’Università del Bene Comune, presente ovunque sia possibile proporre soluzioni alternative alla mondializzazione dell’economia capitalistica di mercato. E’ consigliere della Commissione Europea a Bruxelles e professore di mondializzazione presso l’Università Cattolica di Lovanio (Belgio); insegna anche alla “Libera Università di Bruxelles”. Presidente del Gruppo di Lisbona è collaboratore di “Le Monde Diplomatique”, è stato per cinque anni presidente dell’Associatión des Amis de Le Monde Diplomatique. E’ tra i promotori dell’iniziativa internazionale “Dichiariamo illegale la povertà” (DIP), www.banningpoverty.org. A dialogare con lui sul tema, sarà il prof. Alessandro Mazzer, presidente dell’Associazione Monastero Bene Comune, realtà nata nel 2009 presso l’antico monastero di Sezano (Verona), da un gruppo di persone che hanno a cuore la promozione della convivenza umana e organizzano attività, esperienze, ricerche, istanze e proposte di crescita umana, culturale, sociale e spirituale in un clima di accoglienza, familiarità e creatività, che caratterizza il vivere insieme. L’Associazione è tra i promotori della campagna che mira a mettere fuorilegge le fabbriche dell’impoverimento e contribuire alla costruzione degli elementi fondativi di un nuovo Patto sociale mondiale, agendo con proposte sul piano delle leggi, delle istituzioni, delle pratiche sociali e collettive.
PROGRAMMA
La serata verrà aperta alle 19.30 con le musiche di “La libertà l’è morta” con un repertorio di brani popolari, all’interno del parco sarà installato il “Villaggio della Scuola di Pace” e altri banchetti di associazioni del territorio. In collaborazione con il centro sociale Catomes Tot si terrà aperitivo e cena. Alle ore 21.00 prenderà il via il dibattito con Riccardo Petrella e Alessandro Mazzer, coordinato da Elisabetta Angelucci (Nuovi stili di vita). In caso di maltempo gli incontri si terranno al centro sociale Catomes Tot.
I DODICI PUNTI DELLA CAMPAGNA
1. Nessuno nasce povero, né sceglie di essere povero.
2. Poveri si diventa. La povertà è una costruzione sociale.
3. Non è solo – né principalmente – la società povera che “produce” povertà.
4. L’esclusione produce l’impoverimento.
5. In quanto strutturale, l’impoverimento è collettivo.
6. L’impoverimento è figlio di una società che non crede nei diritti alla vita e alla cittadinanza per tutti, né nella responsabilità politica collettiva per garantire tali diritti a tutti gli abitanti della Terra.
7. I processi d’impoverimento avvengono in società ingiuste.
8. La lotta contro la povertà (l’impoverimento) è anzitutto la lotta contro la ricchezza inuguale, ingiusta e predatrice (l’arricchimento).
9. Il “pianeta degli impoveriti“ è diventato sempre più popoloso a seguito dell’erosione e della mercificazione dei beni comuni, perpetrata a partire dagli anni ’70.
10. Le politiche di riduzione e di eliminazione della povertà perseguite negli ultimi 40 anni sono fallite perché hanno combattuto i sintomi (misure curative) e non le cause (misure risolutive).
11. La povertà è oggi una delle forme più avanzate di schiavitù, perché basata su un “furto di umanità e di futuro”.
12.Per liberare la società dall’impoverimento bisogna mettere “fuorilegge” le leggi, le istituzioni e le pratiche sociali collettive che generano ed alimentano i processi d’impoverimento.