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Da Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti il libro “L’arte di mettere da parte” per gli alunni di Modena che hanno partecipato al progetto “Una Storia fatta apPosta”

Scuola-Graziosi-Modena“L’arte di mettere da parte” è il risparmio raccontato dalla creatività dei bambini di oltre 100 scuole elementari di tutte le regioni d’Italia, fra le quali la scuola primaria “G. Graziosi” di Modena, che hanno aderito al progetto ludico-formativo “Una Storia fatta apPosta”, realizzato da Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti in occasione dell’88ª Giornata Mondiale del Risparmio.

La direttrice della Filiale di Modena di Poste Italiane, Patrizia Zagnoli, ha consegnato in regalo ai 53 alunni della classe IV sezioni A e B della scuola modenese, che avevano partecipato con entusiasmo alla giornata di laboratorio sul risparmio, il libro che testimonia il grande successo dell’iniziativa, contenente fra gli altri anche due loro elaborati.

Con disegni, temi, interviste, vignette, filastrocche e poesie, ma soprattutto emozioni, i bambini hanno spiegato ai coetanei e agli adulti che cosa significa dal loro punto di vista risparmiare e perché scegliere di farlo.

Il valore del risparmio raccontato dai bambini delle scuole elementari diventa così un’occasione per riscoprire “l’arte di mettere da parte”, per lasciarci stupire dalla dimensione immaginativa dei più piccoli, per ritrovare nel sorriso la semplicità dei valori educativi che ispirano il nostro vivere comune.

Il RISPARMIO per un bambino di una quinta elementare diventa quindi un acronimo ricco di spunti di riflessione: “R” come rinunciare al superfluo, “I” come investire non in cavolate, “S” come spendere il giusto in ogni situazione, “P” come proporre l’idea di risparmio agli amici, “A” come attenzione a non sprecare, “R” come regalare cose utili, “M” come meglio riciclare che buttare, “I” come informarsi sui prezzi, “O” come organizzare il tempo libero.

«Caro Risparmio» – scrive nello stesso giorno un bambino – «mi piacerebbe parlare all’infinito di te, ma purtroppo devo rispettarti anche nel tempo e ti saluto tanto fiducioso che tu non ti estingua».

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Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti hanno dato un grande contributo nel periodo post-risorgimentale al processo di coesione e di crescita economica di un’Italia unificata politicamente ma ancora divisa dal punto di vista culturale. Grazie alle Poste, nate nel 1862 e con uffici distribuiti su tutto il territorio nazionale, le comunicazioni iniziarono a viaggiare da un capo all’altro del Paese superando le barriere geografiche: le notizie con i telegrammi, le immagini con le cartoline, i pensieri, le storie e le emozioni con le lettere, i prodotti delle culture locali con i pacchi. Il nuovo Stato si univa grazie allo scambio culturale e al dialogo tra le tante e diverse realtà della neonata nazione che, anche attraverso questi servizi imparavano a conoscersi meglio. Proprio agli uffici postali, Cassa Depositi e Prestiti (nata nel 1850, ancora prima dell’Unità d’Italia) affidò l’importante funzione di raccogliere il risparmio degli italiani: dal 1875 attraverso i Libretti di Risparmio e dal 1924 con i Buoni Fruttiferi Postali. Da allora, Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti si sono evolute e hanno allargato molto il loro campo di attività; ma ancora oggi, attraverso i due strumenti emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e distribuiti dagli uffici postali, continuano e continueranno a rappresentare un grande sodalizio finalizzato alla tutela del risparmio dei cittadini e al suo utilizzo per il bene comune.

 

















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