La cerimonia per commemorare i 199 anni di vita della Benemerita si è svolta anche a Reggio Emilia all’interno della sede del Comando Provinciale Carabinieri in linea con gli intendimenti governativi emanati nel quadro delle iniziative necessarie al contenimento delle spese. Una breve cerimonia, fortemente sentita, che ha visto la partecipazione di rappresentanze di militari in forza ai vari Reparti della Provincia e di personale dell’Arma in congedo.
Dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri ha preso la parola il Comandante Provinciale, Colonnello Paolo Zito, che ha delineato, in modo sintetico, il ruolo dell’Arma dei Carabinieri nel panorama della sicurezza della provincia indicando le linee d’intervento prioritarie. Il primo accento è stato posto sul crimine organizzato, sulle delicate attività investigative avviate e sul determinante lavoro di raccolta e analisi di elementi informativi elaborati dai Carabinieri Reggiani a sostegno dei decreti interdittivi emessi dal Prefetto di Reggio Emilia nell’ambito dell’azione di contrasto dell’infiltrazione mafiosa; provvedimenti che hanno portato all’estromissione di ditte dall’aggiudicazione di appalti o dall’erogazione di contributi.
“Le attività promosse d’iniziativa dal Arma dei Carabinieri e la regolare ma efficace applicazione della normativa richiamata, collocabile come forma di massima anticipazione dell’azione di prevenzione, inerente la funzione di polizia e di sicurezza, ha prodotto duplici effetti – ha sottolineato il Colonnello Zito:
in primis ha fatto emergere l’operatività e le connessioni in questa provincia di imprese vicine alla criminalità organizzata offrendo, parallelamente, importanti spunti investigativi in avanzata fase di approfondimento con le competenti Autorità Giudiziarie;
ma soprattutto ha fatto prendere evidente consapevolezza ai rappresentanti delle istituzioni, agli amministratori locali e alla collettività, della necessità di fare “rete”, di fare “sistema” attraverso azioni concrete, per evitare forme ancora più invasive di radicamento delle mafie nel territorio provinciale”.
Zito ha poi evidenziato come la percezione della sicurezza dei cittadini reggiani resti tuttavia più gravemente influenzata dalla criminalità predatoria sottolineando gli sforzi messi in campo quotidianamente dalle Stazioni dell’Arma con il coinvolgimento di risorse investigative più qualificate per fronteggiare i delitti più gravi.
Tra questi, un cenno particolare è stato riservato ai numerosi interventi effettuati dai Carabinieri a seguito di liti e disagi familiari di varia natura sono che vedono, purtroppo, come vittime, un numero di donne sempre maggiore.
A tal proposito è stato evidenziato come tutti i presidi dell’Arma siano stati opportunamente sensibilizzati ad una attenta prevenzione, in modo da decifrare con tempestività la valenza dei dissidi familiari e delle deteriorate relazioni, affettive o di vicinato, per scongiurare più gravi conseguenze.
Il Colonnello Zito ha chiuso il suo intervento ringraziando tutti i carabinieri della Provincia per l’impegno complessivo espresso nell’ultimo anno, così tradotto in poche cifre: 649 tratte in arresto, di cui 484 in flagranza di reato, 4.393 persone segnalate all’Autorità Giudiziaria quali autori di reati, 26.388 servizi preventivi, 5.897 servizi di pattuglie a piedi,. Su 33.096 delitti complessivi registrati sul capoluogo e provincia nel periodo l’Arma né ha perseguiti 27.501 con una percentuale dell’83% sul totale dei delitti consumati.
L’ATTIVITA’ OPERATIVA
Dall’1.1.2012 al 5.6.2013 l’Arma reggiana ha operato 649 arresti e 4.393 denunce in stato di libertà.
L’impegno complessivo espresso dall’Arma in Provincia :
• nr. 26.388 servizi di perlustrazione che hanno visto l’impiego di 53.660 Carabinieri;
• nr. 5.897 servizi di pattuglia a piedi con l’impiego di 11.665 Carabinieri;
• nr. 1.416 servizi di Ordine Pubblico con l’impiego di 3.600 militari;
• nr. 646 servizi espletati dal Carabinieri di Quartiere nel capoluogo di Reggio Emilia per un totale di 3.232 ore di servizio.
Servizi che hanno portato all’identificazione di 199.825 persone e il controllo di 153.866 automezzi e che in fase repressiva hanno prodotto:
• nr. 649 persone tratte in arresto per vari delitti ;
• nr. 4.393 persone denunciate in stato di libertà per vari delitti;
• nr. 3.082 reati scoperti con l’identificazione dei responsabili (tra cui 3 omicidi, 5 tentati omicidi, 58 rapine, 416 furti, 121 truffe e 407 frodi informatiche, 186 reati di spaccio di stupefacenti, 25 estorsioni, 18 violenze sessuali).
Forte anche l’azione di contrasto al commercio abusivo ed alla contraffazione dei marchi industriali se si considerano le diverse denunce operate che hanno portato, durante l’anno, al sequestro di migliaia di pezzi di merce contraffatta tra CD musicali, DVD, cd per Play Station, occhiali, orologi, generatori elettrici di corrente, borsette e capi d’abbigliamento di prestigiose griffe.
Oltre all’attività preventiva e repressiva i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia sono stati impegnati anche in numerose attività di soccorso come dimostrano i 274 interventi per soccorso che hanno visto l’impiego di 542 militari, molti dei quali risolutivi per salvare vite umane.
Intensa anche l’attività del controllo alla circolazione stradale che ha visto i Carabinieri reggiani procedere ai rilievi di complessivi 1.386 incidenti stradali , e conseguire i seguenti risultati:
• nr. 375 persone denunciate all’A.G. (in prevalenza per guida sotto in stato d’ebbrezza e sotto l’influenza di stupefacenti);
• nr. 7.230 infrazioni al codice della strada rilevate;
• nr. 408 carte di circolazione ritirate;
• nr. 405 patenti ritirate (in prevalenza per guida in stato d’ebbrezza);
• nr. 261 veicoli sequestrati o sottoposti fermo amministrativo.
PRINCIPALI OPERAZIONI SERVIZIO
01.1.2012 – 05.06.2013
Si riportano qui di seguito in sintesi ed in ordine cronologico alcuni dei principali fatti delittuosi che nell’anno del 199 “compleanno” dell’Arma hanno visto l’intervento risolutivo dei Carabinieri della provincia reggiana:
• il 18 maggio 2013 i Carabinieri del Nucleo Operativo di Guastalla hanno arrestato due pastori trapanesi residenti nel Parmense per il tentato omicidio di un pastore siciliano di 36 anni avvenuto il 5 ottobre scorso a Lentigione di Brescello. Un grave episodio di sangue quello che ha visto l’uomo essere gravemente ferito con un fendente al collo che le indagini dei carabinieri hanno poi ricondotto ad una faida tra pastori;
• il 14 maggio 2013 i carabinieri di Brescello hanno arrestato un latitante 32enne. originario della Calabria, che secondo le indagini faceva parte dell’organizzazione criminale scoperta all’inizio dell’anno e dedita al traffico di cocaina tra l’Italia, la Spagna e la Colombia. Un’operazione dell’Antimafia di Reggio Calabria che aveva portato in carcere una quarantina di persone, tra cui presunti affiliati alle cosche di Ndrangheta di San Luca, Locri, Siderno e di Gioiosa Ionica ed esponenti di famiglie ramificate nel Nord Italia. Il 32enne era riuscito a sottrarsi all’arresto. Quindi le indagini che hanno portato ala sua localizzazione e conseguente cattura;
• il 7 maggio 2013 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno arrestato due 17enni reggiani ed il mandate dell’efferata rapina all’interno della gioielleria ‘Stroili Oro’ della centralissima via Emilia Santo Stefano di Reggio Emilia. I due minori entrati come finti clienti, colto il momento propizio hanno bloccato alle spalle la commessa, l’hanno spinta a terra e picchiata brutalmente;
• il 6 aprile 2013 i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia congiuntamente ai colleghi di Potenza hanno condotto una vasta operazione nell’intero territorio nazionale sgominando un organizzazione criminale costituita da 15 persone dedita ai furti in ville perpetrati nottetempo mentre gli ignari proprietari vi dormivano all’interno. Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata ai furti ed alla ricettazione. Le 15 persone (14 cittadini albanesi e un italiano) sono state arrestate nell’ambito dell’operazione denominata “Florì” che ha coinvolto a pieno titolo Reggio Emilia dove aveva base operativa la “cellula” reggiana che agiva in sinergia con quella costituitasi nel napoletano;
• il 20 marzo 2013 i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia traevano in arresto un 57enne sanpolese con l’accusa di minaccia aggravata e sequestro di persona nei confronti del direttore dell’ACER di Reggio Emilia. L’uomo aveva vecchi dissapori nei confronti dell’agenzia per questioni delegate all’affitto della sua abitazione;
• il 25 gennaio 2013 i carabinieri della Stazione di Correggio hanno arrestato in un campo nomadi temporaneo di Mirandola e in un campo di Carpi (Modena) tre nomadi sinti modenesi, due uomini di 35 anni e un quarantenne, accusati dell’efferata rapina in abitazione di Canolo di Correggio lo scorso 10 gennaio. I carabinieri hanno così dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip del Tribunale di Reggio che ha accolto le richieste della pm Valentina Salvi;
• il 22 gennaio 2013 i Carabinieri della Stazione di Bagnolo in Piano, coadiuvati dai Militari del Comando Provinciale, con l’accusa di rapina a mano armata al Credem di via Livatino a Reggio Emilia arrestavano tre rapinatori tutti italiani ed originari del bolognese. L’operazione portava al rinvenimento del bottino, intorno ai 10.000 euro;
• il 29 novembre 2012 nel corso di un servizio di controllo del territorio, i Carabinieri della Stazione di Castelnovo di Sotto facevano irruzione in una stalla in disuso, situata nelle campagne della “bassa reggiana”, all’interno della quale rinvenivano diverse autovetture di lusso rubate nei giorni scorsi tra la Lombardia, il Lazio ed il Veneto. Il capannone, riadattato a centro di smistamento di costose auto rubate, risultava di proprietà di un’ottantenne reggiana del tutto ignara di quanto si verificava all’interno della sua proprietà. Nella struttura venivano rinvenute varie autovetture di grossa cilindrata risultate rubate in varie provincie, tra cui Roma, Milano e Vicenza, per un valore complessivo di circa 500mila Euro;
• il 9 novembre 2012 i Carabinieri di San Polo d’Enza portavano a compimento l’operazione denominata “Bad Truckers”, individuando 10 autotrasportatori responsabili del trafugamento di ingenti partite di merci sottratte dai containers, di volta in volta, loro affidati dalle stesse aziende derubate. Ben 15 i fatti contestati agli indagati, con merci di vario genere (condizionatori, vasche Jacuzzi, forme di Parmigiano Reggiano, bottiglie di liquori ed altro), per un valore di oltre 1.500.000 Euro, recuperate e restituite alle aziende derubate, dislocate in varie province del nord-Italia. Sulla base della ricostruzione investigativa, gli indagati, approfittando della temporanea disponibilità dei containers da trasportare, facevano tappa a Canossa, dove nei locali di un’azienda di autotrasporti (i cui 2 titolari, tratti in arresto, erano i “registi” dell’attività delittuosa), li svuotavano di parte della merce, per poi richiuderli e proseguire il viaggio;
• il 29 settembre 2012 i Carabinieri della Stazione di Cavriago e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia sgominavano una banda di specialisti in furti notturni in abitazioni, arrestando in flagranza tre pluripregiudicati albanesi, recuperando tutta la refurtiva asportata e riuscendo anche a scoprire altri furti, compiuti nei giorni precedenti, per un totale di circa 15 casi. Ai malviventi, che nei vari colpi avevano anche rinchiuso a chiave nella camera da letto un’anziana signora di Cavriago, venivano sequestrati innovativi strumenti da scasso;
• il 15 giugno 2012 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, unitamente ai colleghi della Stazione di Castelnovo Sotto, con l’accusa di duplice omicidio arrestavano un 71enne di Campegine. Nel proseguo delle indagini i carabinieri risalivano ad un 75enne di Campegine, indagato nell’ambito del procedimento per detenzione illegali di armi, che aveva ceduto l’arma all’omicida 8 anni prima. Le risultanze investigative inoltre portavano all’abitazione di altro pensionato 73enne di Campegine, che al culmine di una perquisizione domiciliare veniva arrestato per detenzione illecita di armi esplosivi e munizionamento da guerra e alterazione di armi comuni da sparo. Infine le indagini consentivano di risalire ad un ex guardia giurata 70enne di Gualtieri che avrebbe ceduto all’omicida le munizioni per la P38 utilizzata poi per il duplice omicidio.
• il 20 aprile 2012 I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia unitamente ai colleghi della Stazione di Rubiera sottoponevano a fermo disposto dal P.M. un 26enne di Rubiera per l’omicidio della sua compagna 40enne. All’inizio era sembrato un incidente: la donna era stata trovata priva di vita, riversa a terra, nella camera da letto della sua abitazione nella quale era divampato un incendio. Dalle dichiarazioni il compagno 26enne, era riuscito a mettere in salvo sè stesso ed il piccolo di 11 mesi, ma non la compagna che sembrava essere deceduta perchè soffocata dal fumo. Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo hanno rivelato che il giovane a seguito di una discussione nata per futili motivi ha prima ucciso la donna strangolandola. Poi ha atteso alcune ore che calasse la notte ed ha inscenato l’incendio, dando fuoco al materasso e lanciando l’allarme ai soccorsi;
• l’8 marzo 2012 I Carabinieri della Stazione di Correggio arrestavano un cittadino albanese per il reato di violenza sessuale ai danni di un’ottantenne di Correggio. Secondo la ricostruzione investigativa l’uomo ha atteso l’anziana nell’androne del palazzo e mentre apriva la porta la raggiungeva alle spalle spingendola in casa. L’aggressore, che era un ex della badante della sorella, pretendeva le chiavi della casa della sorella dove si trovava l’ex. La pensionata ha dapprima cercato di rabbonirlo per poi cercare di ingannarlo consegnandogli un mazzo di chiavi che, naturalmente, non erano quelle della casa della sorella. Purtroppo l’uomo, scoperto l’inganno, ha portato l’anziana in camera dove l’ha violentata. Le sue urla sono state sentite dalla badante della sorella, nell’appartamento vicino, che ha allertato i carabinieri. I militari di Correggio sono arrivati subito sul posto e , dopo aver sfondato la porta hanno fatto irruzione nell’appartamento, arrestando l’albanese con l’anziana che sotto shock veniva affidata alle cure mediche;
• il 9 febbraio 2012 i Carabinieri della Stazione di Luzzara traevano in arresto un cittadino indiano per il tentato omicidio della moglie e del suocero. L’uomo, con un connazionale, armato di roncola, è entrato nella casa dei genitori della moglie, colpendo a roncolate la donna ed il suocero che era intervenuto a difesa della figlia. I due feriti, non in pericolo di vita, sono poi ricorsi alle cure mediche. La donna, sottoposta a intervento chirurgico, ha avuto problemi alla colonna vertebrale.