Eseguite nella notte cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Modena e tre decreti di perquisizioni locali e personali nei confronti di altrettanti soggetti indagati a piede libero, tutti componenti un gruppo criminale campano/modenese specializzato nella consumazione di rapine a mano armata con la tecnica del “buco” in danno di istituti di credito.
Ordinanze di custodia cautelare in carcere per A.C., 45 anni e M.M., 27, arrestati a Modena; G.D.B.in manette a Bologna; G.M. e M.C. arrestati a Napoli. Altre due persone sono state denunciate perché ritenute fiancheggiatori.
Ai componenti del gruppo criminale vengono contestate una rapina e due tentate rapine, e più precisamente: rapina aggravata in danno della filiale di via Morane della Banca Popolare di San Felice, consumata il 27 febbraio 2013; tentata rapina alla gioielleria Formenton di via Gramsci a Modena dell’11 Aprile scorso e la tentata rapina alla filiale di via Morane della Banca Popolare di San Felice del 3 Maggio scorso.
Le indagini condotte, a partire da febbraio, dalla I sezione della Squadra Mobile di Modena con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, hanno permesso di individuare i componenti il gruppo criminale e di accertare le modalità adottate dagli stessi per la consumazione del reato.
Le rapine, infatti, sono sempre state precedute da accurati sopralluoghi per verificare la “tranquillità” della zona, ove si trovava l’obiettivo, e per effettuare il cosidetto “buco”, ovvero segare il telaio di una finestra, effettuando prove d’ingresso nel locale, per poi richiuderla in maniera posticcia con nastro adesivo argentato. Attraverso la finestra i criminali irrompevano all’interno dei locali per poi uscire dall’ingresso principale con l’eventuale provento della rapina.
Le rapine sono state effettuate a metà pomeriggio (16.30), orario in cui gli Istituti di credito sono chiusi al pubblico e i temporizzatori dei bancomat disattivati, in modo violento con presa di ostaggi, minacciati con cutter alla gola.